Data: 24/9/1949



Luogo: Trento

ID: LLET026016




On.Le Casa Ricordi

Trento – 24 – 9 – 49

 

Ho ricevuto la bozza di stampa del Te Deum di Zandonai.

Purtroppo non è stato tenuto conto in tutto delle modifiche da me fatte ai segni dinamici suggerite dalla pratica dell’esecuzione e molte cose riescono incomprensibili ed ineseguibili.

Ho fatto le necessarie rettifiche ed esorto l’on. Casa Ricordi a non stampare la bozza senza quest’ultime: ne risulterebbe un inaccettabile pasticcio di tempi contrastanti.

Non rifarò qui la storia della partitura ma dirò ancora una volta che l’autentica fu dispersa dalla guerra 14-18 e del Te Deum non si sarebbe più saputo nulla se il capo coro di Sacco (Rovereto) non ne avesse copiata, a suo uso, la partitura stessa. La quale risultò poi piena di errori di copiatura e di omissioni nella indicazione dei tempi. Una copia di questa ultima partitura fu fatta – con tutte le inesattezze – da un tale di Trento che, conoscendo Zandonai, la sottopose al maestro per l’autenticazione, cosa che Egli fece senza nemmeno guardare il manoscritto. Ciò è provato dalla mancanza della indicazione del segno dinamico iniziale. La partitura in questione è quella ora inviata alla Spett. Casa Ricordi e, purtroppo, manomano deteriorata, insudiciata (è la parola) in conseguenza delle modifiche fatte per la stampa. Tale inconveniente, lo dirò con tutta sincerità, non doveva verificarsi perché quel manoscritto porta pur sempre la firma autografa del Maestro e doveva restare intatto e pulito come cosa sacra. Almeno così per veri [?] trentini estimatori e devoti di Lui.

Si aggiunga che quel manoscritto fa parte dei cimeli raccolti dal museo di Rovereto in una sala dedicata al M° ed ora non so proprio come si potrà rimetterlo al suo posto in quelle condizioni. L’on.le Casa Ricordi potrà dirmi che sono cose che non mi riguardano ma è stato così vivo il dolore provato nel veder così mal conciato quel cimelio che proprio non posso nascondere il mio rammarico.

La riduzione che mano esperta (anche troppo) ha fatto della partitura per facilitarla e renderla (comprendo) commercialmente più corrente, non è sempre fedele al pensiero dell’autore e ciò non è ben fatto. Posso ammettere una soppressione di raddoppi per facilitare l’esecuzione (della parte dell’organo s’intende) ma non l’aggiunta di note che cambiano natura a certi accordi e a certi andamenti tipici tutti zandonianici. Il revisore ha creduto, in certi punti, di correggere un compito di scuola ma io dico che se Zandonai voleva ritardi, accordi di specie diversa , e andamenti strumentali speciali, sarebbe stato capacissimo di scriverli.

Dove vuole il vuoto è perché vuole il vuoto e non c’è proprio necessità che un moderno revisore riempia, con [****] di ficcarci la quinta per completare l’accordo (e settime dove non v’è n’è bisogno) Così dicasi dell’unisono iniziale: perché abolire le ottave così caratteristiche in Zandonai e di così bell’effetto?

Concludendo non mi sento di firmare la bozza e non la firmerò se non vi saranno apportate le modifiche che riportano, in parte, la stesura autentica.

In definitiva però mi pare che la stampa corretta, e con tutte le indicazioni atte a facilitare l’esecuzione del pezzo, torni a tutto onore della Casa Ricordi che non ha certo bisogno del mio riconoscimento in quanto è noto che sa dare alle stampe le migliori edizioni musicali del mondo: ma questa volta (se non si terrà conto delle mie esortazioni,) proprio non ci siamo.

D’altro canto bisogna riconoscere che la stesura autentica della parte dell’organo non è organistica e malamente eseguibile; bene ha fatto, dunque, il revisore a facilitarla e renderla più aderente alla tecnica dell’istrumento.

Ho messo le date della composizione (1906) e quelle della nascita e della morte dell’autore. Ciò, a mio avviso, è opportuno perché è bene che sia subito evidente che la composizione è giovanile (23 anni) ma contiene già idee e andamenti tipicamente zandonaianici sviluppati poi nelle opere successive. La composizione è semplice ma bella, spontanea ed esuberante e sono convinto che avrà il successo che merita.

Di quanto è contenuto in questa lettera la Signora Zandonai è al corrente, e approva e conferma: scriverà Essa in merito.

Con ossequio

Fernando Mingozzi

Via Giardini 20 Trento

Trascrizione di Claudio Favret
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 290 X 230 mm

Lettera titolo LLET026016