Data: 18/5/1949



Luogo: Milano

ID: LLET027953




Preg.mo Sig. Bai,

Ricorro alla di Lei provata cortesia perché si renda gentilmente interprete, presso la Spett. Casa Ricordi, e più specialmente presso l’Ill. Dott. Clausetti, che purtroppo ancora non ho avuto il piacere di conoscere personalmente, d’una mia proposta che oltre a far piacere a me, potrebbe tornare utile commercialmente alla Casa Editrice.

Si tratterebbe di questo:

Dato che la mia «Toccata corale» entra a far parte del programma per l’esame finale di pianoforte al Conservatorio, e più precisamente per l’interpretazione del pezzo pianistico moderno, previo tre ore di lettura a porte chiuse, penso sarebbe opportuno pubblicare il lavoro per tale epoca che sarà a metà di giugno.

Occorre una copia per ogni candidato al Diploma di Pianoforte tanto per gli appartenenti al Conservatorio, quanto pei privatisti che affrontano l’esame di Diploma.

Il M° Moretani [?] titolare della Cattedra di pianoforte principale al nostro Conservatorio, mi comunicherà il numero occorrente di copie e la data degli esami.

Sarebbe necessario ch’io sapessi con discreta sollecitudine la decisione della Casa Ricordi; affinché, in caso negativo, non giunga l’epoca degli esami senza che le copie siano pronte.

Della «Toccata corale» già eseguita anche a Milano in due concerti al nostro Conservatorio, ebbe fortunatissimo esito di pubblico e di critica. Lo stesso Abbiati ne parlò con molto rilievo dal lato tecnico e musicale, sul «Corriere Della Sera».

Il pianista Orloff ch’ebbe occasione qualche tempo fa di conoscere questa toccata, me ne richiese una copia, ed in seguito mi pregò di scrivere un pezzo per pianoforte appositamente per lui.

Anche il pianista cieco Mozzati ch’ebbe occasione di sentirla in concerto ne volle una copia che fece trascrivere col sistema pei ciechi onde includerla nel suo repertorio concertistico.

Le ben note concertiste Golia e De Salvo, oltre ad averla eseguita nelle varie «Società del Quartetto» ed «Amici della Musica» in diverse città, la eseguirono, unitamente al mio «Mattino Alpestre» (da Carducci) poemetto pianistico scelto parecchi anni fa ad un concorso, più volte alla Radio.

Come vede, non dovrebbe, la pubblicazione, rappresentare affatto un rischio per una Casa Editrice. In quanto allo spazio di tempo non vi penso neanche poiché una Ditta Ricordi in una settimana può pubblicare non un solo pezzo, ma una intera biblioteca. Se anche uscisse dopo gli esami sarebbe la stessa cosa commercialmente.

Ella sa, cortisissimo [sic] Sig. Bai, ch’io non ho l’abitudine di insistere: fatta una proposta, non trovo vi sia ragione per ripeterla senza cadere nella petulanza o nella scortesia da parte del proponente.

In attesa di cortese comunicazione, prego gradire i più cordiali e distinti saluti.

Di lei devot.mo

Alessandro Riboli

Pergolesi 24 Milano 18 maggio 1949

 

 

P.S. Mi sono pentito che un eccesso di scrupolo mi abbia trattenuto d’invitarla alla mia nuova «Messa Pastorale» eseguita a Natale: come ricorderà ero troppo incerto su l’esito de l’esecuzione, data la mia indisposizione influenzale in quel periodo. L’esecuzione riuscì meglio di quanto speravo; e la nuova messa piacque assai. Avrà letto il resoconto su «Il Popolo» e su «l’Italia» ove mi si attribuiva il primato italiano in fatto di musica Sacra.

Non v’è stata ancora l’occasione di fare la 20ma esecuzione della mia prediletta 4a messa in Fa, che Lei conosce, pel fatto che il Parroco Don Augustoni [?] essendo a capo del Peregrinatio Mariæ è trottola … ambulante.

Questa estate andremo ad eseguirla in Svizzera: sarebbe utile fosse pubblicata per quell’epoca.

Il comitato generale del Peregrinatio Mariæ mi aveva espresso il desiderio di fare una grande dimostrazione artistica per la chiusura di detto Peregrinatio che lo si concluderà nel nostro Duomo il 5 giugno, proponendomi di dirigere l’esecuzione nella Cattedrale della mia «Messa in fa» con una massa corale d’eccezione; cioè composta di alcune centinaia di esecutori.

Ci interessammo il Comitato ed io: a tale scopo avevo parlato alla Scala per avere l’intera massa corale maschile e femminile di detto teatro.

Dato che le donne non possono, per canoni della liturgia essere poste né in coro, né in cantoria, si era pensato di disporre l’intera massa mista, a gradinata nel coro pretorio: cioè quel grande spazio antistante l’Altare Maggiore, cioè fra la balaustra e l’Altare maggiore. Sarebbe stato magnifico anche come colpo d’occhio. Vi era una difficoltà forte da superare: cioè il riporto della mia battuta al M° a l’organo, poiché la consolle degli organi è collocata in fondo al coro dietro l’Altare magg. quindi fuori visibilità del mio raggio d’azione.

Il riporto di battuta a mezzo di almeno due maestri, data la distanza, la scartai a priori pel pericolo che presenterebbe agli effetti del sincronismo: tanto più che non si tratta di limitarsi ai semplici attacchi e alle chiusure, ma è necessario seguire la plasmazione interpretativa da capo a fondo.

Per superare questo ostacolo avevo pensato alla televisione e di certo le ditte avrebbero concorso volentieri: se non altro per la réclame che ne sarebbe derivata al loro prodotto.

L’impresa era a buon punto e l’occasione [per certo?] altrettanto buona; quando anche questa volta, la sfortuna volle intromettersi: il 1° maggio mi misi a letto e per quindici interi giorni vi rimasi inchiodato: da alcuni giorni mi alzo nel pomeriggio, ma col divieto medico di uscire da casa per ora.

Al bel progetto, con disappunto mio e del comitato, presidente generale del quale Mons. Gerla Prep. Parr. di S. Stefano, si è dovuto rinunciare. Infatti non rimane più il tempo materiale per la realizzazione della grandiosa impresa: la parte tecnica della quale era tutta addossata a me: sorveglianza per la copiatura di centinaia di parti, prove di sezione e d’assieme della massa corale, poi prove in Chiesa per concertare con l’organo, prove di televisione ecc.; un lavoro richiedente molto tempo e molta cura.

Pazienza! sarà per un’altra volta.

Vi è pure il progetto d’andarla ad eseguire a Roma per l’anno Santo.

 

Gradisca Preg. Sig. Bai, nuovi miei saluti cordiali

Dist. A. Riboli

Trascrizione di Claudio Favret
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 150 mm

Lettera titolo LLET027953