A. C. [Amico Carissimo]

Sono passato da te questa mattina e non ti ho trovato. Le circostanze mi obbligano a partire senza potere avere il bene di abbracciarti, supplisco però con queste due righe. Ricordati che in Lucca hai un amico. Colà attenderò i pezzi della mia Ebrea che tanto mi è cara, e che spero ben presto far rifulgere in tutta la sua splendida luce! Il terzetto è stato da me operato.

Amami, e credimi

L’aff.mo

G. Pacini

Da casa Li 7 Marzo 1844

Al Sig.r Giovanni Ricordi

Negoziante di Musica

Milan