Torino 1mo Febbrajo 78

 

Caro Giulio

 

Ebbi questa mattina la tua cara lettera, e non è per me una fatica di provare questo bel spartito, ma un vero piacere. Oggi feci la terza prova, ma non potei terminare la lettura dell’intera opera causa qualche sbaglio che sorte di tratto in tratto nei strumenti di ottone, in ispecie. Le parti degli archi sono correttissime. La musica piace a tutti, ed in orchestra l’effetto è magnifico.

Forse domani farò venire alla prova Cantanti, e Cori. Questa sera faccio sul palco scenico un’altra prova di tutta l’opera con Cori, ed Artisti.

Vedrai che andremo benone.

Quel benedetto brano orchestrale a pagina 215, (in ¾) così lento, assolutamente non mi va – (Metronomo ♪ = 72). Lo provai assai più mosso, e mi sembra di maggior effetto, però facendo staccate le semicrome delle Cornette e dei Tromboni, mentre l’autore le vorrebbe legate. Però, tu giudicherai se sia ben fatto, o meno; anche in altre cose ho pensato di tener animati i movimenti, e vedremo se l’autore ne sarà contento.

Quando verrai tu? e quando verrà Massenet?

Ti feci già scrivere dal Segretario di Depanis che mi occorrono i quattro Cimballi per le ballerine accordati in Fa, perché non potei averli qui.

Farai bene di regalare al mio collega Fassi una copia del Re di Lahore. Mille cordiali saluti dal tuo

aff.mo amico

C. Pedrotti