Firenze (33), Via de’ Serragli 109

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12 maggio 1923

Egregio e caro Comm. Clausetti,

non incolpo il [Grunelli] del ritardato invio dei libri, ma me soltanto. Solo ieri mattina io ho mandato al [Grunelli] il volume del Goldoni, e ieri sera Le sono stati spediti i libri. Mi perdoni. Nei giorni passati, sino a ieri sera, non ho potuto pensare ad altro – oltre che ai miei doveri d’ufficio – se non a quella musica per Fedra che ieri appunto, grazie a Dio, ho finito di scrivere.

L’altro giorno udii dire che per l’esecuzione americana di Sisera è stato scritturato ed è partito il Sample. Possibile? Ne sarei veramente scontento! A proposito di D. e J.: è stata iniziata la traduzione del testo in tedesco? E l’incisione della partitura?

Doman l’altro vorrei fare una corsa a Roma per dirigere una esecuzione dei miei Preludi per l’Edipo Re. Ho detto di no, e di no ancora, e poi ho finito per accettar l’invito, trattandosi di uno spettacolo a beneficio dei Mutilati di guerra. Ma sarà, spero, un’assenza di un giorno e mezzo soltanto. Ho tanto da fare, qui! E poi, non ho nessuna voglia di trovarmi in mezzo a molta gente.

Le mando un articolo mio sul Toscanini, uscito su la Nacion di Buenos Ayres [sic]. Non oso mandarlo al Maestro.

I miei più cordiali saluti alla Sua Signora gentile, e al Sig. Valcarenghi. Un abbraccio a Lei dal Suo

Ildebrando Pizzetti

P.S. = È pronta l’edizione dei Sonetti? Quando sia, La prego di farmene mandare una dozzina di copie. Grazie.