G.[enova] 2 Dic. 1880

C. Gi.

Ahimé, Ahimé! Se cominciamo a discutere sul merito di questo o quell'Artlsta, perderemo un tempo prezioso e non riusciremo a nulla. Per non discutere dichiaro subito che ho torto io, e che s'io vedo le cose sotto un punto di vista diverso dal vostro, la colpa è tutta mia. Ma in questo caso chi ci obbliga a dare il Boccanegra? Che interesse ne avrei io ad affaticarmi di nuovo intorno quest'opera? Opera che in fine si dà per Comodino! ... Aggiungo poi che quest'opera ha un peccato originale, e difficilmente troveremo acqua per battezzarla. Vi ricordate che dieci anni fà voi veniste a St Agata e proponeste di occuparmi per la Scala del Boccanegra? ; risposi, è meglio la Forza del Destino!. Non mi sono sbagliato troppo. Il Boccanegra manca di Teatralità! Nella Forza le parti sono fatte; nel Boccanegra sono tutte a farsi. Quindi grandi attori prima di tutto. Una voce d'acciajo pel Fieschi. Una giovane modesta quieta magra,vaporosa per Adelia. Un'anima appassionata, ardentissima fiera con un esteriore calmo dignitoso, solenne (ben difficile a farsi) pel Boccanegra.

Non li troveremo: lo so bene: ma almeno qualche cosa che si avvicini...

Ad° 

Credetemi

G. Verdi

P.S. Mille cose e mille congratulazioni a Tito anche per mia moglie.