Gent.mo Sig^r Ricordi

I Sig^ri De Rossi mi hanno rammentato da sua parte la raccolta di canti popolari Romani. Mi sono occupato di essi con tutto l’amore, sebbene non valgano le felici ispirazioni Napolitane, e ne ho messi assieme dodici. È già qualche tempo che li ho dati a Checchetelli perché vi accomodi la poesia, e tanto io che l’Avv. Vasselli, sapendolo occupatissimo, gli facciamo continue premure perché si sbrighi al più presto possibile. Appena li riavrò glie li spedirò subito, mentre per metterli in ordine per la stampa, e farvi quelle osservazioni che crederò opportune, mi saranno sufficienti due o tre giorni.

Mi dispiace tanto che una cosa sì piccola l’abbia tanto a desiderare, ma che farci?

Il povero Checchetelli è talmente occupato, che con tutta la buona volontà gli è impossibile far subito. D’altronde nessuno qui in Roma lo potrebbe far bene come lui.

Mi comandi e mi creda con tutta la stima

Suo obbl-mo

F. Marchetti

Roma 3 2/62 =