il 22/5/[19]17

Caro Amico. Ricevo una lettera da De Morsier, in cui mi dice che – dopo aver consultato la Casa – rinunzia a pubblicare i miei quattro «Chants hindous». Dopo quanto avevo detto a Roma col Commr Tito, la notizia mi giunge inaspettata e molto spiacevole. Anzitutto, perché queste liriche sono il mio lavoro prediletto ed avrei piacere di vederle pubblicate in Francia dalla Casa. V'è poi un’altra questione delicata: si sta attualmente preparando a Milano la pubblicazione di una collezione di molti giovani italiani. Gli editori di questa raccolta mi stanno addietro da sei mesi per avere queste liriche, ch’essi sanno essere il mio solo lavoro inedito, e mi hanno offerto ottime condizioni. Dato però i miei legami col Comm^r Tito, ho sempre rifiutato, perché volevo che il mio nome non uscisse più dalla Casa. La rinuncia del Commr Tito a questo mio lavoro, potrebbe costringermi ad accettare la proposta milanese, e ciò mi metterebbe in una situazione imbarazzante vis-à-vis della Casa, il giorno ove si vedesse il mio nome mescolato agli altri dei miei amici in una clamorosa réclame. Voglia spiegare tutto questo al Commr Tito. Io gli serbo profonda gratitudine per la fiducia ch’egli ha riposto ognora in me, e non vorrei, accettando le suddette proposte, anche se costrettovi da un suo rifiuto, fare nulla che potesse dispiacergli. Non chiedo che una cosa: quella di poter pubblicare tutto nella Casa, e che possa lavorare ancora per lungo tempo.

Conto sulla sua buona amicizia per rispondermi presto. Spero ancora che possiamo combinare; lo desidererei vivissimamente.

Ossequi alla Signora e mi abbia

per suo

aff^o

Casella