Data: 29/10/1881



Luogo: Firenze

ID: LLET007193




[Carta intestata]

LA NAZIONE

Giornale politico quotidiano

Firenze, via S. Gallo, 21

DIREZIONE

Firenze, li 29 8bre 1881

Caro Giulio!

Sono ben lieto di dirti la grande impressione che mi fece l’altra sera la Gioconda al Pagliano, tanto come musica che come esecuzione. L’opera non mi parve mai così bella musicalmente e drammaticamente e sono convinto ch’è destinata ad un lungo e fortunato avvenire. Tutto il primo atto, la prima metà del 2°, la seconda metà del 3.° e tutto il 4° sono veramente ammirabili di ispirazione, di colorito, di slancio e di fattura da grande maestro. L’esecuzione stupenda e Giovedì sera poi ci fu una gara in tutti di far bene, di dar rilievo e prestigio al bellissimo lavoro. Me la sono goduta dal principio alla fine sempre con diletto, ammirazione e spesso grande emozione. La Mariani pareva ispirata e ad onta dei bis e che nel 3.° finale cantasse a piena voce, in fine dell’opera era salda e fresca come una rosa. La Flora mi pare che abbia acquistato molto nella voce che ora è più morbida, più squillante di una volta: ed è sempre tanto bellina che certo non guasta. Morianni, lo conosci, sempre il Barnaba N.° uno e la voce prepotente, spontanea. Il Mozzi, colla sua voce, fa miracoli, dice benissimo la romanza ed ha qualità serie di grande artista: mi ha fatto gustare il terzetto del 4.° atto che a Milano, ben sai, che non ci si poteva raccappezzare [sic]; peccato che sia male aggiustato, con una parrucca bionda da Gesù Bambino… coi mustacchi. Dondi non c’è male, ma bisogna anche dire che ha una parte ingrata, e che i suoi pezzi sono i meno riusciti della Gioconda. Del Gialdini ti dico solamente ch’è un gran Direttore, da tenere molto da conto per ogni rispetto della intelligenza, della passione, della coscienza: io lo metto insieme ai primissimi, da poter fare un bel terzetto con Faccio e Gigi Mancinelli. Cori bellissime voci. Scene mediocri ed abiti straccioni.

Questo, caro Giulio, è l’entusiasmo del critico, eguale egualissimo a quello dello spettatore. Il successo ch’è stato grande la prima sera prese poi, alle altre rappresentazioni la proporzione dell’entusiasmo e del delirio, accompagnato dal fatto più eloquente dei sempre maggiori incassi. Giovedì sera, con prezzi ragionevoli, si sono passate le 5,000 Lire e per domani è preconizzato un pienone. Pare che l’esito finanziario sarà buono per l’impresa e chi per essa… già c’intendiamo.

Stasera andrò ad udire l’Amico di casa di Cortesi ch’è tuo, mi dicono. Domani se ho tempo e voglia scriverò un Appendice [sic] mirabolante sulla Gioconda e se vedi l’amico Ponchielli digli quanto mi fece piacere quella sua bella musica. Qui mi si fanno le più cordiali accoglienze e si passa da una barzelletta all’altra, con Yorick e Collodi che sono serbatoi di storielle per ridere, più o meno pornografiche. Eccotene una che ti autorizzo a pubblicare nella Gazzetta. Marito e moglie Livornesi vanno per sentire la Francesca da Rimini, in un teatro popolare di prosa. Il marito si presenta allo spaccio di biglietti e dice al venditore.

La mi dia due posti per me e per la mia Concetta

Venditore Non ce n’è più.

Marito Me ne dia due di distinti.

Venditore Tutti venduti.

Marito afferrando rabbiosamente il portafogli; allora, crepi l’avarizia, e mi favorisca un palchetto.

Venditore Neppure: ce ne fossero stati.

Allora il marito si volge alla moglie che stava attaccata al suo braccio e gli dice

Concetta! Vieni, andiamo a casa, te lo schiaffo in culo, e tu ti diverti lo stesso.

 

Spero d’essere di ritorno Lunedì sera pel concerto di Ketten che è diventato un gran pianista ed ha delle bellissime composizioni. Sciao. Tanti saluti alla Signora e credimi

Sempre tuo

F. Filippi

Trascrizione di Giovanni Vigliar

Opere citate
La Gioconda

Teatri citati
Teatro Verdi

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 221 X 138 mm

Lettera titolo LLET007193