Caro Clausetti - ebbi a suo tempo la cara vostra. Spero che a quest'ora la vostra indisposizione sia passata e che possiate fra poco, con tutta la buona salute e il buon umore, portarvi a Bologna a mettere in scena Francesca.
Ho ricevuto tempo fa le canzoncine toscane che mi ha spedito la ditta: non me ne sono però servito[,] nulla avendo trovato, come già immaginavo, da poter utilizzare per il mio lavoro. La Via della finestra è in febbrile elaborazione e buona parte della musica del 1^o atto è già fissata. Interromperò per qualche giorno la mia febbre di lavoro per fare una scappata a Milano, dove debbo incontrarmi con Pizzini che ha un breve periodo di licenza. Ci rivedremo dunque presto, caro don Carluccio; facilmente in settimana.
Ho saputo incidentalmente che il comm. Tito è a Parigi. Si tratterrà molto colà? Vorreste scrivermi una cartolina subito per dirmi se il Comm. sarà di ritorno in settimana? Ve ne sarò gratissimo. Dal momento che debbo venire a Milano avrei piacere di potermi incontrare con lui.
Grazie di tutto, caro Clausetti. Augurî per la vostra salute e tante cose alla vostra famiglia. Vi abbraccia con immutabile amicizia il vostro
Zandonai

Pesaro 25 ott. 1915.