[Carta intestata]
24 DIC 1949
SPETT.
CASA RICORDI
MILANO
Scusate se oso pronunciare una parola mia nei riguardi della “Via Crucis” per soli coro ed organo che ha lasciato costì l’autore Don Vincenzo Mancini.
Non è sull’interesse internazionale che può avere questo soggetto (dato che l’argomento è profondamente conosciuto in tutto il mondo cristiano e cattolico e nuovo nel suo genere) che io desidero esprimere un mio giudizio, ma sul valore musicale che io, insieme ad altri compositori, abbiamo analizzato.
Nella musica di Don Mancini si nota una fresca ed elegante fantasia ed una tecnica contrappuntistica di prim’ordine.
Vi sono certe imitazioni e certi canoni a 4, 5, 6 e 8 voci (coro doppio) che sono, a parer mio, dei parti esemplari che meritano di esser visti, studiati ed apprezzati.
Mi unisco al Rev. Don Vincenzo Mancini nel pregarVi affinché vogliate esaminare attentamente l’importante opera che si trova ora sul Vostro tavolo.
Vogliate di nuovo scusarmi e accogliere i miei più distinti ossequi.
Walter Grana
Bologna, 21/12/1949
Scrivere al Conservatorio per chiedere chi ci ha indirizzato questa lettera senza firma – Il MS di cui essa parla non ci è mai pervenuto.
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