6 Giugno 1893.

Caris.mo Puccini.

Trento

Con grandissimo piacere leggo le notizie ch'Ella mi manda e che sono ottime, nel loro complesso - dunque a Sabato, e che sia un trionfo completo. Preghi Cesari mandarmi telegramma, perchè ritarderò di un giorno la Gazzetta Musicale, per dare le notizie di Trento. I miei cordiali auguri al Maestro, e tutti tutti gli esecutori ed all'Impresa.

Sono pure contento di quanto mi scrive della 1° scena della Bohème = se c'è qualche parola a cambiare, è affare da poco: l'importante è l'assieme, e sopratutto il genere, assai ardito e verista, pel quale bisogna che il doge trovi il giusto colore musicale!!. Ma se vi riescirà, mi pare e debba sortire un'opera veramente nuova.

Jeri Illica mi ha portato la scena del 2° Atto, alla Barriera = mi ha fatto molta impressione: anche qui siamo el verismo!. Mi pare tuttavia contenga alcune cose assai lunghe; ma lo stesso Illica me l'osservò, dicendo che è più facile poi levare, che aggiungere: il che è vero. Mi ha promesso finire il Quartiere Latino pel di lei ritorno: e subito si farà una lettura, con Lei e Giacosa.

Sarebbe assolutamente necessario ch'Ella tenesse segreta la traccia del libretto: tutti amici, ammiratori!! ma, se fidarsi è bene, non fidarsi è molto meglio: una parola sfuggita inavvertitamente, può servire di guida al suo rivale in Bohème!! e dargli qualche idea per libretto: ciò che sarebbe un vero guajo!!. Prudenza, dunque, e molta.

A rivederci in breve: giacché sono ancor io ansioso quanto Lei di veder principiare la Bohème, che tanto si è aspettata!- meno male se il libretto riuscirà nuovo ed interessante: non è tempo perduto, perché: bisogna discutere!!!!. Una buona stretta di mano dal 

Suo Affmo Giulio Ricordi