Data: 28/10/1894



Luogo: Milano

ID: CLET000533




28 Ottobre 1894

Carissimo Puccini

Ricevo la sua lunga lettera del 27 – ella, davvero, non può immaginarsi quale vivissimo piacere mi ha fatto! – Privo della presenza del Doge, almeno mi trattengo con lui collo scritto – ma ahimè, vedo che fino al 20 novembre come già Annibale negli ozi di Capua, Ella vuol godere le delizie di Torre del Lago! – Si rammenti che dopo la lunga dimora a Capua, Annibale si buscò quelle famose legnate che sappiamo! – Badi, dunque, alle sue spalle! – Ma entriamo nel vivo.

Illica è tornato, lo vidi jeri, mi mostrò la sua lettera, e mi promise mandarle oggi stesso i tagli richiesti: la lettera era tracciata in calligrafia così prettamente Pucciniana, che in due abbiamo durato fatica a decifrarla – Infatti, il duetto è lungo! - come è lunghissimo quello del 3° Atto, nel quale bisognerà lavorare molto di forbici.

La lettera di Giacosa che le rimando, contiene molte bellissime e giustissime osservazioni – ma francamente non tutte sono per me ammissibili: non poco avrei da controsservare, ma pel momento credo fare cosa inutile. L’importante è che il libretto sia una buona volta condotto a termine, con piena soddisfazione della S.S. Trinità

- P – G – I –

Tanto meglio se Ella riuscì a calmare la suscettibilità di Giacosa: ma vediamo di riescire a lavoro utile, e che finalmente Ella abbia tanto in mano da mettersi una buona volta al lavoro e non più troncarlo. Per verità con questa Bohème mi pare di essere allo sferisterio ed assistere ad una partita nella quale il pallone, è sostituito dal libretto! – Oh! ... quanto tempo prezioso perduto!  - Se sapesse come ciò mi inquieta e mi addolora! – Ma io ritengo che fino a quando la s.s. Trinità non si troverà riunita e stabile a Milano, nulla di veramente utile si riuscirà a fare! –

Per verità, poi, bisogna convenire che il Quartiere Latino nella nuova sua forma ha guadagnato assai - di ciò dovrebbe esserne persuaso anche Giacosa – è più rapido, più logico, più facile.

Ella trova sempre indigesto l’Atto della barriera: mi auguro che questa non sia insormontabile. Che vuole?... a me pare buono: ma non sono io che debbo digerirlo e musicarlo! – È difficile – ma cosa non è difficile in questa singolare Bohème? Difficile, difficile, lo dissi io 100, 1,000 volte!! – ma cosa fatta capo ha! – e ora che ci si è messo, avanti sempre! ... bisogna riuscire a vincere.

E sempre per dire sinceramente le mie impressioni, l’atto della barriera come l’aveva ridotto Giacosa non mi piaceva: era freddissimo, stiracchiato, molle! – (quest’ultimo diffetto poi.......  da non ammettersi dal Doge)

      Conclusione

-  che Giacosa le mandi lavoro

-  che Illica le mandi i tagli

-  che la Divina Provvidenza ce la mandi buona a tutti.

Sta bene per Mascheroni.

Il Pomè – penna, è un pomè marcio e una penna irruginita! – insomma un gran minchione anche lui! –

Ella si stupisce del Mancinelli?... quanto è ingenuo! –

I nostri saluti cordialissimi per tutti loro.

Vedo che ha schivato per miracolo la gattabuja. Puccini malfattore e colla fedina sporca, sarebbe stato il non plus ultra! Altro che barriera! –

Venga presto! – lo aspetto ansiosamente – Le stringo la mano

                                                                                                                           L’Aff Suo

                                                                                                                           Giulio Ricordi

Trascrizione di Graziella Bertelli

Opere citate
La Bohème

Tipologia copialettere
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Lettera titolo CLET000533
Segnatura Volume DOC00752
Anno 1894-1895
Volume 07
Pag 233-236
Nr. pag 4