25/2. 1905.

Caris.° Puccini

Ricevo sua del 23 - e la ringrazio delle notizie che mi comunica. Se crede, può mandare il 1° Atto Edgar, che intanto farò principiare il lavoro di copisteria.

Per carità!... alla larga dal dramma di Bracco, lietissimo, ma un piagnisteo dal principio alla fine, da far calar le brache anche alla statua di bronzo di Cavour!!-

Ella dice di vedere bujo!! Pur troppo io vedo ch'Ella vede così, ed io cerco invano quel lumicino lontano che guidi fuori dal cavernoso labirinto, per condurci al sole!!- Tutto ciò ad onta della sua smania di andare avanti, come mi scrive = ma intanto a furia di aspettare d'andare avanti, ella sta fermo, e gli altri meno degni assai, quantumque a passi di lumaca, si muovono!!... La mia conclusione è questa: è semplicemente cosa indegna, ridicola, paralitica, sodomitica, idrostatica, rachititca che Puccini finisca di scrivere per.....mancanza di libretti!-

C'è da perdere la testo ed io non ci penso, appunto per non perderla e non crearmi un affanno presente che farebbe presagire un triste avvenire!

E la conclusione delle conclusioni è questa: che un Giacomo Puccini, nel fiore degli anni, si è messo in quiescenza perchè non trova libretti! Cose dell'altro mondo, se non fossero, pur troppo, di questo e che provano che c'è qualcosa di guasto, qualcosa di falso che noi tutti non riesciamo a comprendere e dal quale non sappiamo liberarcene.

Quanto, quanto mi torna dolorosamente amaro lo scrivere così, mentre avrei voluto ritornare ai bei momenti di entusiastica fiducia, fattrice di fecondo lavoro!.. quanto mi torna aspramente increscioso il vedere tanto tempo sprecato per Lei, per noi suoi amici, per l'Arte!!!-

Nulla so della Butterfly al Cairo: nessuna notizia, nessun giornale, nessun telegramma! c'est drole!

Con tutta codialità le stringo la mano e mi ripeto

Suo Sempre Aff^mo.

Giulio Ricordi