Data: 29/11/1906



Luogo: Milano

ID: CLET001121




Milano, 29 novembre 1906

Egregio M°. Comm. Giacomo Puccini

Grand Hotel de Londres

PARIGI

              Soltanto ieri mattina ricevetti la sua del 25: la Posta ha fatto i suoi comodi! Contemporaneamente ebbi il di Lei telegramma ed è inutile che io Le dica quanto ne sono lieto.

Relativamente alle modificazioni di parole ed a qualche taglio, Ella che è sul campo di battaglia può ben giudicare ciò che è assolutamente utile di accettare in definitivo. - Da quanto leggo nella sua lettera vi sono cose buone ed altre specialmente appropriate all’abilità tecnica ed ai mezzi pecuniarii dell'Opèra Comique. Ma andiamo con giudizio perché, se complicheremo la messa in scena, più difficile sarà la riproduzione negli altri teatri di Francia i quali - come Ella sa - sono meschinissimi. - Il mio parere sarebbe questo: mettere le indicazioni sceniche principali e che possono adottarsi ovunque; tralasciare quei dettagli minuti ottimi per il pubblico blasé dell'Opéra Comique ma che in altri teatri non farebbero né caldo né freddo e creerebbero delle difficoltà inutili. Così, si immagini se negli altri teatri vorranno rialzare la scena del 2° atto di 40 cm.: nemmeno per sogno! -

Come già Le dissi a Milano mi pare invece molto buona la sostituzione del Console alla Kate e questa proprio l’adotterei, ma davvero non approvo il taglio del bravo Giudice, graziosissimo come musica e come scena ed eminentemente tipico per Butterfly. Questa scena del Principe Yamadori io la lascerei come venne fatta perché è piacevole, graziosa e proprio non capisco perché il Principe Yamadori debba sedersi su un gradino invece che entrare nella camera: questa sarà una finezza del bravissimo Carré ma lasciamogliela pel suo teatro e non andiamo a complicare le faccende. Questa scenetta dell'entrata del Principe - come l'abbiamo sempre fatta - è opportunissima per dare un po’ di smalto alla scena, ed ha sempre interessato, mentre fu sempre pericolosa la scena fra Butterfly e Kate sia per la situazione drammatica in sé stessa, sia per la difficoltà di far muovere l'artista. Dunque, caro Puccini, mi metta ben ordine uno spartito tenendo presenti queste mie osservazioni che sono assolutamente pratiche e nell’interesse comune perché l'opera possa riprodursi senza troppe difficoltà. Appena ricevuta una copia Butterfly in perfetta regola e - come si dice – ne varietur - farò preparare la definitiva edizione per la quale si dovrà ancora domandare quella cara gioia del copyright americano.

              Certo sarebbe una bella cosa poter riprendere Tosca costì, ma, caro sor Giacomo, dove possiamo pescare un buon tenore italiano che canti bene anche in francese, quando cantano già tanto male in italiano? Senza dire che il 99% dei tenori sono dei veri salami sulla scena: credo più facile trovare l'araba fenice.

              Dunque Illica è entusiasta del suo proposito riguardo alla Tragedia Fiorentina: benone! ma possiamo servircene? e gli eredi dell'autore non hanno dei diritti? Vi ha pensato, ha incaricato qualcuno per essere in piena regola? Questo è assolutamente necessario di sapere prima di mettersi ad un lavoro qualsiasi che poi sarebbe inutile.

              Ha fatto benissimo a non prendere impegni col Vaucaire appunto per schivare le difficoltà in cui ci troviamo, ma che sarebbero state minori ove il n/ comune amico Illica avesse aiutato a trovare le calate di sipario anziché proporre radicali cambiamenti. Ma vediamo di non fare calate di calzoni ed io spero ch’Ella riuscirà, d'accordo con Louÿs e Vaucaire, a trovare queste calate.

              Siccome prima di recarsi a New York Ella necessariamente verrà a Milano, penseremo allora al traduttore; io leggerò i libretti che mi ha indicato, ma intanto, crede Lei che si potrebbe pensare anche a quel tale giovanotto di Firenze, credo, e del quale al momento non mi ricordo il nome, ma che fece un bellissimo atto di tragedia che poi rovinò quando vuole fare un libretto per opera? Se ben mi rammento, mi pare fosse vigoroso nella lingua e nel verso.

              Spero che dopo tante fatiche ed anche tante noie un trionfo veramente grande la compensi di tutto, mentre mi procurerà la più viva gioia.

              Mi dia presto notizie anche della sua salute e Le stringo con tutto affetto la mano.

                                                                       Suo

Giulio Ricordi

Trascrizione di Graziella Bertelli



Tipologia copialettere
Sottotipologia lettera
Scrittura dattiloscritto
Lingua italiano

Lettera titolo CLET001121
Segnatura Volume DOC00980
Anno 1906-1907
Volume 08
Pag 027-029
Nr. pag 3