[10 o 19 ottobre 1900]
Caro Giulio
Lavoro dodici ore al giorno e così continuerò sino all'ultima nota. Questa è la più bella firma al nostro contratto, ma non posso in coscienza, oggi, fissare delle date prossime.
Vedo pur troppo, e con mio immenso dolore, che dovrò quest'anno rinunciare alla mia consueta dimora a S.Agata, speravo di poter effettuare la promessa data al nostro caro, adorato Maestro, ma non è possibile. Non posso essere ospite di nessuno, il mio desinare si protrae qualche volta sino alle nove della sera e diffido dei traslochi e dei mutamenti di vita e d'abitudini.
Mi piange il cuore di dovergli dare questo annuncio.
Saluti affettuosi
del tuo
Arrigo Boito