Data: 23/8/1898



Luogo: s.l.

ID: LLET000218




Carissimo Signor Giulio,

Le mando i pupazzetti giapponesi. Hoenstein è stato jeri sera da me a vederli e li trova bellissimi.

Sarei venuto io a portarglieli se questo orribile caldo non persuadesse a rimanere scamiciati in casa e così non rompere i corbelli agli altri.

Poi……. poi, sa?... sono in compagnia buona. e quando si è in buona compagnia la casa la più piccola è un vero paradiso anche a 28 gradi.

A Lei che dico tutto posso ben anche dire il nome della mia buona compagna - credo anzi che Ella l’abbia conosciuta già in via Bramante dove vivevo solo.

È la Libertà – che io – non so perché mi ostino a chiamare americanamente Liberty.

Quando sono ritornato a lei, l’incontro fu imbarazzante anzichenò. = Imbecille – essa mi disse – dove sei stato tutto questo tempo? –

Io le ho risposto collo spiattellarle la verità: sono stato…… Ecco: ho fatto un lungo giro pel mondo della pazzia, sai, quel mondo perfettamente tondo e rotondo come la più grossa frottola, dove non è possibile né orientarsi, né occidentarsi. Lo strano mondo dove vi si vede quello che non esiste e vi si sente quello che non si dice – dove i piaceri hanno il sapore velenoso delle sofferenze e le gioie fanno male a camminarvi come i calli, infine quel mondo dove non si mangia e non si beve e si è sempre sazii e ubbriachi sopratutto – Il mondo dei sogni senza beneficio dei numeri del Lotto.- Ah, Liberty, come prenderei volentieri un caffè!-

= Diamine, fai benissimo! Bevi il caffè che sa farti lavorare. Ehi là; caffè - subito! –

Quando non avevo con me Liberty e mi sentivo voglia di caffè mi toccava prendere del thè e questo perché sulla gloriosa bandiera americana vi sono tutte le stelle che si possono vedere ad una buona pestata di piede.

Ma se Dio vuole là ci va il Peccia e la Spagna è vendicata.

Dico questo perché Ella possa comprendere con quanta beatitudine ho bevuto il caffè della Libertà, pardon, Liberty. caffè dove finalmente quel gusto soave un po’ amarognolo è essenza ed aroma e non sapore di acido prussico-yenkée.

L’amore - pardon - quella tal cosa che pare amore, carissimo Signor Giulio, ha però una vera ebbrezza, vera come il sole,: quella del distacco :!.

Che voluttà, per esempio, pensare che l’atlantico esiste realmente e che alle volte ci si annega anche!.

Troverà unito ai pupazzi giapponesi un libro di versi – Gridi dell’anima!

Badi, Sig Giulio, che a questi caldi, in campagna, quando si è costretti a rimanere chiusi in casa precisamente come se si fosse in città, un libro come quello che Le mando è prezioso.

Modo di usarlo: leggerlo ad alta voce in compagnia.

Dica a Tito che è di una qualità superiore di quello di Cameroni della Lega Lombarda.

Tanto per finire

Due amanti in collera

la femmina – (accento di virtù oltraggiata): Voi mi prendete per una di quelle…..

il maschio – (interrompendola) - Rispettate, vi prego, quel ceto onorevole che non mi ha dato che dei piaceri.

ed ho finito.

Suo Illica

Ho spedito jeri Germania alla Signora Terrabugio.

Trascrizione di Cristiana Emiliani
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET000218