Data: 10/2/1905



Luogo: s.l.

ID: LLET000222




[Feb.905]

Caro Signor Giulio,

questa Maria Antonietta è tutta una formidabile agglomerazione di forti effetti i quali vengono originati sulla scena da piccoli dettagli o da intenzioni che finora solo Puccini ha saputo dare al teatro quale quale quale errore che Maria Antonietta non la faccia Puccini!! Chi può dare il “terribile” di questo pranzo in prigione, monotono, in silenzio, sotto gli occhi di un Hébert, di un Simon, di Rilbey che fuma sotto il naso, mentre le guardie provano i ferri delle ferriate e dal di fuori la voce di Lubin annuncia l'imminente processo del Re?..Il terrore di Maria Antonietta a quell'annuncio?.. quello che essa fa perché la figlia e il delfino non sentano?..Manuel procuratore della Comune, che va e chiude la finestra impietosito?..E il Re che con sguardo lungo fisso lo ringrazia con un breve: Grazie, Signore!=?. Chi può sulla scena ridare tutto questo..e che non è che una didascalìa?..Ma che didascalìa! È storia pura e nello stesso tempo così profondamente umana da costituire una situazione potentissima.

Se Mascagni si attacca a Sardou come pare, che Puccini sente la lettura di Maria Antonietta, perdio!- E vuol dire che a Montemezzi troveremo qualche cosa d'altro.

Creda; nessuno potrà colla sobrietà dei mezzi e del fare - puccinianamente pucciniana - corrispondere scenicamente non tralasciando nessun dettaglio (qui, così importanti!) e nello stesso tempo scolpire il quadro intiero di un soggetto così commovente! Tronco il lavoro per questo sfogo che mi esce dalla penna per una forza di necessità di farlo.

Suo affmo Illica

Trascrizione di Archivio Ricordi
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 215 X 138 mm

Lettera titolo LLET000222