Data: /1901



Luogo: s.l.

ID: LLET000267




Cariss° Signor Giulio,

comincio col premettere che proprio proprio non avrei desiderato di fare un nuovo libretto a Mascagni; premesso questo, ma, una volta d'accordo con Lei, pel primo io stesso ho voluto dimostrare la mia buona volontà ed ho offerta la collaborazione a Giacosa. Ora segniamo i fatti:

Finita la tela...(noti che nel frattempo mai scrissi a M..[ascagni], come se non esistesse, come se detta tela non fosse per lui, e questo perché Ella non abbia a credere, come vedrà in seguito di questa mia, che io sia mai stato in alcunché d'accordo con M..) finita la tela, aspetto che Giulio Ricordi stabilisca il giorno per ritrovarci tutti quando, improvviso e inaspettato, mi precipita qui a Cassano Mascagni; così fulminea fu la venuta sua che fra una lettera di Mascagni e il telegramma suo che mi annunciava il suo arrivo non ebbi il tempo di finire quella tal lettera che io poi Le inviai dopo.- Ho pensato a tutta prima che Mascagni e G.[iulio] Ricordi avessero stabilito insieme..., e invece so che Mascagni è venuto da me all'insaputa di G. Ricordi al quale neppure ha telegrafato il suo passaggio da Milano dove, arrivando alle 3.20, \avrebbe/ potuto conferire con G. Ricordi un'ora e 20 ripartendo per Cassano alle 4.40!!

= Ma perché? domandai io.

= L'ho fatto a bella posta; se avessi avvertito G.[iulio] R.[icordi] di mia venuta, avrebbe trovato modo di impedirmela! risponde lui. M.. sta alcuni giorni a Cassano; il telegrafo lavora e dai telegrammi di G.R. (per quanto stillati etc...etc..) si capisce, dietro la interpretazione di M.. , che proprio a G.R. è seccata la venuta di M a Cassano!.. M..riparte senza veder G.R.! G.R. combina intanto una seduta dalla quale M.. avrebbe dovuto rimanere lontano, solo avendo avuta la inavvertenza di scriverne a M.. questi ancora improvvisamente e inaspettatamente precipita a Milano. Io, che ne ero stato avvertito telegraficamente, domando al Signor Giulio se, come sempre, vuol venire con me incontro a M.. ; incontro da G.R. un bel rifiuto! Vado solo alla Stazione! M.. arriva e con mia grande meraviglia so che M.. anche questa volta non ha telegrafato a G.R.!!!..

= Ma perché? domando io

= Perché.......!!!!!!.

E qui mi permette, caro Signor Giulio, di passare sotto silenzio quanto mi disse M..! Quando dio vuole finalmente arriva anche Giacosa e la seduta ha luogo. M.. premette che: il pubblico aspetta tutt'altra cosa da lui..!!!!!!!!!!!!!!!.... ad ogni modo la seduta si fa. Al finire, Giacosa come per caso mi dice: Sai, fa solo il dramma sceneggiato!!! Cosa nuova, nuova assai, non in Francia dove questo si fa, ma nuova in Italia dove questo non si fa perché appunto la collaborazione librettistica l'abbiamo messa di moda G.[iacosa] ed io! Quando potei riflettere dovetti dire a me stesso: cosicché se questo mio collaboratore, con discutibile lealtà, per Bohême ha fatto stampare prima della pubblicazione del libretto il Valzer di Musetta col solo suo nome e per Tosca col solo suo nome il sonetto, il famoso sonetto, che cosa non-farà stampare ora dopo che, sopratutto, la camorra della quale il mio collaboratore fa parte ha impresa contro di me una lotta ad oltranza per mezzo di tutti i suoi neofiti, adepti, scribi di critiche e affini?...(E potrei, caro Sig. Giulio citare giornali, nomi, fatti!)  Ora capisco, dissi subito dopo fra me, perché il mio collaboratore (ebbe a dirmi un giorno in presenza di mia moglie l'avvto Campanari) si fa pagare di più di me da Casa Ricordi!!=

Ho dunque trovata la cosa propostami da G..., dopo la mia offerta di collaborazione per M..., indefinibile! Ella, caro Signor Giulio, può dunque immaginare lo stato del mio animo in mezzo a tutto questo guazzabuglio di preparazioni, di cose intese, di infrazioni da parte di M..., di condizioni nuove da parte di G...!!! Pel Ella può pensare come io rimanessi quando, arrivato a casa, mia moglie vistomi preoccupato, interrogatomi, udito il perché di mie preoccupazioni, ebbe a dirmi che Gianfranceschi, venuto pochi dì prima a Cassano a passarvi una giornata quando c'era Mascagni, ha raccontato l'incontro con Ricordi in Galleria e il colloquio avuto con lui.

= Giulio Ricordi? = domando io a Rachele

= Credo di Sì! Mi pare di Sì ! Sì!-

E può immaginare anche, caro Sig. Giulio, come sia rimasto io e che cosa mi sia passata per la mente ripensando fra me e me: Ed io che unendomi a G... credevo..etc?!!!.. Che cosa avrebbe dunque fatto Lei? Ah, Ella avrebbe fatto forse quello che ho voluto far io, prendendo la porta di quella Casa dove con tanta evidenza mi si dimostra che io vi sono così fuori di posto.

Da una cartolina di Gianfranceschi, vedendo riferito un colloquio con Tito, mi è venuto il sospetto che si trattasse di Tito anche pel colloquio = in Galleria =!..Ma, caro Sig. Giulio, la cosa non muta di sostanza; e rimane quale è. Oramai Tito è tanto per tutti noi l'alter ego di Giulio che quando non si vuole seccare Giulio con tele, idee et. (parlo di me) si parla con Tito. Le accludo la cartolina di Gianfranceschi, della quale mi guardai bene di scrivere alcunché a Mascagni, e della quale cartolina Ella potrà convincersi che Gianfranceschi non è birba, e la prudenza di Gianfranceschi Le parrà evidente pensando appunto al male che avrebbe potuto fare scrivendo ugual cartolina a Mascagni.

Da tutto questo è dunque evidente il desiderio, sottinteso ma non nascosto, che io abbia ad entrarci il meno possibile. E perché niente del tutto, allora? pensai io!. Ora rifletto dentro di me perché mai io mi sia meritato quanto mi succede! Rivedo Bohème, Tosca ma non ne trovo le ragioni. Naturalmente sapendo che dopo me c'è Giacosa butto giù in un libretto tutto quanto sento e trascuro quanto è forma appunto perché so che c'è Giacosa! Ma che la cosidetta =forma= del libretto e nel libretto sia una delle solite =stupidità= della critica spesso Ella ne ha convenuto con me, perché non è già il =verso= che musica un maestro conoscitore del teatro; poi noi non siamo più alla caballetta; e che il =verso=, anche come spunto, non vuol dire una trovata teatrale l'ha purtroppo dimostrato Giacosa nel Sonetto dell'ultimo atto di Tosca, sonetto che non poteva essere interpretato meglio da Puccini, e se Ella ricorda, lo dissi mesi prima dell'andata in scena udendo l'ultimo atto al piano, trovando un sonetto, là, fuori di posto.

Ma, ad ogni modo, avessero anche ragione i cosidetti critici, dopo 35 o 40 libretti il metodo seguìto per dirmelo poteva......come i miei libretti aver forma migliore!..I critici!!. Sviti loro, caro Sigr Giulio, quella cosa rotonda che tien loro luogo di testa, prenda uno schiaccianoci e apra, e guardi dentro!. Vi troverà aggettivi e molti; idee, nessuna. E se li sventra, peggio! Nelle immani cavità dei loro esofagi troverà molte opinioni artistiche in via di digestione, ma di digerite solo la loro; quella che avevano; la sola che abbiano realmente mangiata....per divenire dei critici coscienti, convinti!!. Ho buttato giù...giù! E non voglio rileggere perché son certo che rileggendo forse non spedirei - e voglio invece che Ella veda le quali cose così come sono hanno segnato per me il solo momento della mia vita dove proprio ho potuto dirmi = Certe amarezze sono troppo amare! =, ed ho trovato per la prima volta il lavoro insopportabile.

Perdoni, caro Sig. Giulio, se per dire la verità, tutta, ho forse varcati i limiti ma dopo la Sua di stamattina doveva pur essermi lecito \di/ giustificare la mia di alcuni giorni fanno. Immutabilmente Suo affmo Illica

Trascrizione di Archivio Ricordi
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 270 X 210 mm

Lettera titolo LLET000267