Milano 28/12/906
Tre quadri soli! Tre sole sensazioni! Tre grandiosi effetti!
Tre situazioni con luci l’una d’altra diverse!
L’opera di un’ora e mezza!
1° Quadro: Versailles
- il tramonto rosso
- M.A. e la caduta delle foglie. L’avvicinarsi della rivoluzione.
- L’invasione dei giardini. Luce diversa! Fiaccole! Torcie sotto un fondo di un rosso paonazzo.
- Finale: La Regina che va fino alla ringhiera della terrazza. Luce di luna scialba, livida, verdastra.
(20-25 minuti)
II° Quadro: Luigi XVI° che saluta per l’ultima volta i suoi.
- L’inverno. Il bianco, il più bianco del bianco possibile.
- La scenetta del pranzo interrotto.
- La scena muta dell’abbraccio.
- Il rullo di tamburi di Santerre.
(20 minuti).
III° Quadro: - La madre separata dal figlio.
- La evasione assicurata. Tutti i preparativi. La speranza e la felicità. Il giorno è gaio fuori! Tutte le luci, tutti gli effetti i più morbidi, i più
- carezzevoli ma fulgidi - .
- La finta malattia del Delfino.
- L’ultima preghiera! Aspettativa!
- La ronda!
- La separazione! Luci fosche, livide.
- L’ora dell’evasione. La voce.
- M.A. spegne la lampada che doveva dare fuori avviso dell’evasione. Oscurità profonda e terribile.
(30-40 minuti).
E niente altro!
Niente altro prima, niente altro dopo!
Abbiamo la storia l’abbiamo noi pure tutto quello che ha servito a Strauss per essere rapido e conciso e frappant. Ma noi avremo anche la commozione. Come vede neppure un’ora e mezza di musica! Cosicché dei tre quadri si può, in teatro flessibile, fare una sola alzata di sipario!