S^t Agata 3 Ott. 1863

Car^mo Tito

Ho tardato alquanto a risponderti perché mi trovo impicciato in affari abbastanza gravi. Il mio fattore è scappato, e tu puoi figurarti se sono annojato da tutti questi affari che bisogna rivedere, aggiustare, regolare et- -

È vero: non t'ho ancora mandato la partitura della Forza del Destino perché contavo modificare lo scioglimento ed aggiustare qualche cosa alla fine dell'atto terzo, ma finora non ho trovato nulla. Scrivo oggi stesso ad Escudier onde ti mandi la Romanza scritta ultimamente pei Vespri, e di cui tu avrai la proprietà nel modo, e per quei paesi come dei Vespri; e tu metterai a mio credito quello che stimerai.

Scrivere ancora opere? ..e perché? Per vedersele eseguire sempre sempre nel modo il più barbaro? Credi tu che il Ballo in Maschera sia stato, non dirò eseguito, ma un po' interpretato un po' inteso?..Mai. E tu l'hai visto a Milano. Bisogna ritornare alle cavatine, ai duetti in terza, ai Rondò colle catene, od insegnare a leggere ai cantanti. Ecco qual era la missione della tua gazzetta; inculcare la cultura letteraria. Ed ora sarebbe dovere dei Licei e Conservatorj di non ammettere nissuno al canto senza aver fatto studi serj nelle lettere.–

In quanto alla Società del Quartetto ti prego di lasciarmene fuori. Tu sai che io sono un'asino [sic] in musica e che non capisco affatto quella che i dotti battezzano per classica. Faccio punto perché tu potresti arrossire del tuo compositore se dicessi tutte quelle verità che per onor mio lascio nella penna.

Né il Boccanegra ne la Forza del Destino mi sembrano opere pel Teatro Italiano di Parigi.

Perché Byolley non m'ha mandato ricevuta? Forse l'avrà mandata a te.–

Tieni pronti i denari ché presto ti dirò ove spedirli.

Addio add.

                           Tuo aff

                           G.Verdi