S^t Agata 23 Ag:[osto] 1891

Caro Giulio

Son ben lieto delle vostre buone notizie, e molto felice nel sentire che Levico vi abbia anche questa volta giovato. Evviva!

Ma la povera Giuditta! Quelle figlie fan bene, molto bene, a fare quel che fanno, ma se comandassi io Lassù, ne avrei un pò di pietà.

E quando verrete a S^t Agata? E Giuditta lo potrà? Lo speriamo. Quando verrete, sarete ricevuti a braccia aperte; e più presto sarà, meglio sarà. Non avete a scrivere o telegrafare altro che queste parole"

"Arriveremo a Fiorenzuola:" il giorno …    ora …

La nostra salute non regge sulle fondamenta. Le gambe della Peppina van male da diversi anni, le mie dall'estate passata, da quando venimmo a Milano per Montecatini. Il resto và bene . . . ma intendiamoci: per resto intendo lo stomaco, e la testa ….nient'altro!

Ah! Il Pancione? - Stà male in gambe anche Lui, e và lentamente e temo che canti come un ubbriaco [sic]!

Ed ora Addio. State sempre sano. Salutate Giuditta e ditegli che noi due aspettiamo Voi due a braccia aperte … Ah! - l'ho già detto. Aff

G Verdi