Data: 20/11/1880



Luogo: Genova

ID: LLET001643




Genova 20 Nov. 1880

Car Giulio

["]O le opere pei Cantanti: o i Cantanti per le opere" Vecchio assioma che nissun impresario ha mai saputo praticare, e senza del quale non vi è successo possibile in Teatro.

Avete fatta una buona Compagnia per la Scala, ma non adattata pel Boccanegra - il vostro Baritono deve essere un giovine. Avrà voce, talento, sentimento finché volete, ma non avrà mai la calma, la compostezza, e quella certa autorità scenica indispensabile per la parte di Simone. E' una parte faticosa quanto quella del Rigoletto, ma mille volte più difficile. Nel Rigoletto la parte è fatta, e con un po' di voce e di anima si può cavarsela bene. Nel Boccanegra la voce e l'anima non bastano.

Pel Fieschi ci vorrebbe una voce profonda, sensibile nelle corde basse fino al fa, con qualche cosa nella voce di inesorabile, di profetico di sepolcrale: cose tutte che non ha la voce un po' vuota e troppo baritonale del De Restke. Anche la D'Angeri precisamente per la potenza della voce, e della persona, non sarebbe a posto per far la parte di una fanciulla modesta, ritirata, una specie di monachella. Credo che la stessa D'Angeri non sarebbe contenta di questa parte.

Oltre di ciò lo spartito come si trova non è possibile. E troppo triste troppo desolante! Non bisogna toccar nulla del Primo Atto, né dell'ultimo e nemmeno, salvo qualche battuta quà e là, del Terzo. Ma bisogna rifare Tutto il Second'Atto, e darle rilievo, e varietà, e maggior vita? - Musicalmente si potrebbero conservare La Cavatina della Donna, il Duetto col Tenore, e l'altro Duetto tra padre e figlia, quantunque vi sieno le Cabalette!! Apriti o terra! Io però non ho tanto orrore delle cabalette, e se domani nascesse un giovine che me ne sapesse fare qualcheduna del valore per es: Del ["]Meco tu vieni o misera" oppure Ah perché non posso odiarti andrei a sentirle con tanto di cuore, e rinuncierei a tutti gli arzigogoli armonici, a tutte le leziosaggini delle nostre sapienti orchestrazioni ... Ah il progresso, la scienza, il verismo ... Ahi Ahi... Verista finché volete, ma ... Shakespeare era un verista ma non lo sapeva. Era un verista d'ispirazione; noi siamo veristi per progetto per calcolo. Allora tanto fà; sistema per sistema; Meglio ancora le cabalette. Il Bello poi si è che a furia di progresso, l'Arte torna indietro. L'Arte che manca di spontaneità, di naturalezza e di semplicità, non è più Arte. - Torniamo al Second Atto. Chi potrebbe rifarlo? In che modo? Cosa si potrebbe trovare? Ho detto in principio che bisogna trovare in quest'Atto qualche cosa che doni varietà e un po' di brio al troppo nero del Dramma. Come? Per es:

Mettere in scena una Caccia? Non sarebbe teatrale

Una festa? Troppo comune Una lotta coi Corsari d'Affrica? Sarebbe poco divertente.

Preparativi di guerra o con Pisa, o con Venezia? ...

A questo proposito mi sovviene di due stupende lettere di Petrarca, una scritta al Doge Boccanegra, l'altra al Doge di Venezia dicendo loro che stavano per intraprendere una lotta fratricida, ché entrambi erano figli d'una stessa madre l'Italia et ... et ... Sublime questo sentimento d'una Patria Italiana in quell'epoca!- Tutto ciò è politico non drammatico; ma un'uomo d'ingegno potrebbe ben drammatizzare questo fatto. Per es: ... Boccanegra colpito da questo pensiero vorrebbe seguire il consiglio del Poeta: convoca il Senato, ed un Consiglio privato, ed espone loro la lettera ed il suo sentimento ... Orrore in tutti, declamazioni, ira, fino ad accusare il Doge di tradimento et... et... La lite viene interotta dal rapimento d'Amelia ...

Dico per dire ... Del resto se trovate Voi il modo di aggiustare e di appianare tutte le difficoltà che vi ho esposto io son pronto a rifare quest'Atto ...

Pensateci e rispondetemi

Ad

G. Verdi

Trascrizione di Archivio Ricordi


Teatri citati
Teatro alla Scala

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Busta 1
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET001643