S^t Agata 30 Agosto 1892

Caro Giulio.

Nel telegramma di questa mattina v'ho detto "Sciogliete tutto! Ripeto ancora la stessa parola, Sciogliete tutto... non una ma venti volte!

La venuta di M^e Maurel m'allarmava, e m'aspettavo a qualche cosa d'enorme: ma non credevo ch'Egli arrivasse a pretendere (oltre il resto) d'essere il solo primo interprete in certi primarj Teatri; e così d'impossessarsi in certo modo dell'opera nostra! E Noi?... Chi siamo noi? E Lui? Chi è Lui?... Mai mi è capitato cosa simile in 50 anni di galera teatrale! È pretesa che non ha epiteti, e non ammette discussione!

Nelle cose gravi la peggior cosa è l'esitazione! Qui non bisogna esitare e bisogna pubblicare addirittura le pretese del Maurel, ed il mio telegramma ed aggiungere, non si potrà per ciò dare Falstaff.

Troverete questo un po' forte... È il solo partito, secondo me, che sia utile a prendersi nell'attuale circostanza. Da cosa nasce cosa, e chi sa... forse una tal decisione può far nascere altre idee, altre combinazioni.

Non abbiate paura... Intendetevi con Boito... e andate avanti su questa strada...

Carte in tavola - Non accomodamenti! - Spinte le cose a tal punto, bisogna rompere i cocci!

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