Genova 26 Dic 1892

Car Giulio

Sono fieramente furioso, furente, furibondo con Voi!!!

Ricevo in questi istante il Panettone!!! Oh! E perché? perché?! Perché??

Noi dobbiamo venire a giorni a Milano, e senza disturbo di nissiuno dovevate portarmi un piccolo panettonino di circa 1/2 Kilo: niente di più! Noi saressimo stati più contenti! Così non lo siamo affatto... E per di più è mio dovere ringraziarvi!!!

Calmati anima mia! (dice il Poeta) ma accordiamo le cose. Quando non questa volta, ma in avvenire verremo a Milano Voi, per vostra punizione, ci porterete un piccolo Panettone di circa 1/2 Kilo: - Così può andare; in altro modo mi renderete furente ancora.

E' vero che invecchiando sono diventato quieto, paziente, buono, calmo... "basta il dire che non mi sono inquietato, nemmeno una volta, coi cantanti del Falstaff" Ciò non toglie che, per eccezione, non abbia ancora qualche momento di furia, e di una furia ostinata, peggiore di quella d'altri tempi.

Badate! badate! badate!!

Malgrado tutto vi auguro salute e felicità. Scrivetemi o telegrafate domattina l'esito di questa sera... di Gabrin soprattutto.

Vostro

GVerdi