Parigi, sabato mattina

Caro amico, Lei merita senza dubbio un grande Bravo! E io lo pronuncio assai volentieri!

Ma, per quanto riguarda me, davanti alla realizzazione prossima della cosa più desiderata della mia vita, eccomi in preda a scrupoli e preoccupazioni!

Come dobbiamo comportarci con l’ottimo Depanis? Sulla base della Sua lettera gli ho fatto dare la sua parola per Erodiade; non è che mi accuserà – lui che già l’anno scorso pensò che io sembrassi venir meno alla promessa fatta a Pedrotti e a lui – non è che mi accuserà di ritirare la mia opera che già gli ho accordato quindici giorni fa, su Suo desiderio?

Bisogna che Lei mi tiri fuori da questa situazione e che sia ben chiaro che è Lei, in ragione dei Suoi interessi, a offrire l’opera alla Scala a motivo della qualità degli interpreti. In sostituzione di Marini Depanis aveva telegrafato a Hartmann di chiedermi se avrei accettato il tenore Mierzvinski per creare il ruolo di Giovanni. Ho preferito non accollarmi questa decisione poiché questo artista ha una voce moto bella e un’ottima presenza, ma sfortunatamente nient’altro!

Perciò ho risposto ad Hartmann di rivolgersi a Lei, e che io accettavo ogni Sua decisione.

Depanis accetterà di dare Erodiade dopo Milano? E le rappresentazioni a Torino e a Roma rimarranno possibili?

In caso affermativo, resta inteso che accetto Mierzvinski dopo la creazione del ruolo a Milano.

Ho ancora una preoccupazione, mio caro amico, che La prego di interpretare nel suo vero significato, poiché non è dettata da alcun pensiero meschino né da gelosia :

L’opera di Ponchielli si darà probabilmente all’inizio della stagione. Conosco l’ammirazione del pubblico milanese per questo eccellente compositore, ed è inutile che Le dica come io la condivida assai sinceramente.

Mettendo in scena un’opera francese nella stessa stagione, non è che il pubblico milanese vi leggerà una sorta di antagonismo, e si rivelerà assai prevenuto verso la mia?

Ho bisogno di essere rassicurato su questa che è per me una questione bruciante; anche perché in tal modo saremmo di fronte a due storie entrambe bibliche!

Che ne pensa?

Inutile dire che accetto Tamagno con entusiasmo!!

La D’Angeri completa ottimamente il quadro, benché troppo alta per impersonare una ragazzina, una povera piccola danzatrice della corte di Erode.

Depanis avrebbe dovuto cederle la Turolla … (il mio sogno!)

La D’Angeri avrebbe allora avuto il ruolo di Erodiade, che le si adatterebbe a meraviglia quanto a fisionomia. Ci vuole una donna dal fisico importante, una personalità che s’impone, di grande forza drammatica, come lei!

La Kindermann è con tutta evidenza una debuttante; che tipo fisico è?

Non ho mai sentito parlare di Salvati. Che voce ha? Che genere di artista è?

Lei sa che il ruolo (libretto e musica) è stato ideato per Lassalle, che esso è in scena dall’inizio alla fine, e che oltre che un bravo cantante deve essere anche un attore consumato.

Le ho fatto dare risposta per la partitura; credo che sarà contento così, e che la traduzione andrà avanti velocemente.

Quanto all’affare Gye, non Le chiedevo, caro amico, nessuna spiegazione. È una faccenda tra Lei e i Gye; volevo solo testimoniare verso di loro la mia sollecitudine, poiché vengono a Parigi appositamente per parlarmi di questo affare; d’altra parte non bisogna dimenticare che l’importante per me è di essere rappresentato a Londra, dove il Re di Lahore ha avuto successo, e dove infine canterebbero Lassalle et Turolla nei due ruoli principali, e loro sono per me i migliori interpreti possibili per Erode e Salomé!

Cosa vuole, sono un compositore pieno di manie!!! E insisto nel dire che solo Lassalle o Maurel potranno dar vita al difficile e complesso personaggio di Erode così come lo abbiamo concepito!

Ma eccomi di nuovo trasformato in un uomo d’affari … e quanto a lungo Lei mi fa scrivere!

Almeno quanto una pagina di musica orchestrata!!

A Lei un saluto cordiale.

J. Massenet

(Ho ricevuto un affettuoso telegramma di risposta di Boito)