Sacco 6 febbr. 1913.

Caro Commendatore - avevo preparato in partitura le poche battute che avrebbero dovuto servire di finale all'atto 2do ma al momento di spedirgliele, ieri, sono stato ripreso nuovamente dai dubbî e dagli scrupoli di coscienza... Stamane, a mente fresca, ho ripassato al piano l'intero atto 2do, cosa che non avevo ancor fatto, per avere un'idea chiara dell'effetto del nuovo finale; le confesso che l'impressione ricevuta non è stata tale da cancellare gli scrupoli che in questi giorni mi hanno tormentato: se il dramma guadagna per la sua brevità[,] il quadro musicale resta invece stroncato e incompleto. <(>Pensi che nella nuova versione l'atto non durerebbe più di 22 o 23 minuti; resterebbe quindi un atto assolutamente sproporzionato agli altri due e miseramente mutilato! Potrei anche farle notare come dal finale 2do nascono e derivano tante pagine dell'atto 3o; sopprimendolo quindi interamente si arrischierebbe di annullare anche quella linea logica di condotta alla quale io molto ci tengo come ad uno dei pregi indiscutibili dei miei lavori. Per concludere, caro Commendatore, se Ella assolutamente insiste io le mando le poche battute per finire l'atto ma non mi assumo la responsabilità artistica della soppressione completa del vecchio finale. Le spedisco intanto lo schizzo di una nuova modificazione da me ideata. Prima di prendere qualunque decisione è bene che lo esamini. Non ho immaginato nulla di nuovo; soltanto ho evitato lo scoppio di sonorità che tagliava l'atto prima del canto del tenore per trasportarlo alla fine. La seconda parte dell'atto stesso seguirebbe fino alla fine il suo giusto crescendo e avrebbe uno sviluppo più regolare. Io sarei d'avviso di far cantare anche Marcella, parte che potrebbe essere sostenuta da una delle comprimarie che agiscono nel 1o atto. Il pezzo di Marzio diventerebbe una specie di duettino ma non muterebbe di una sola nota avendo già in sé gli elementi che potrebbero servire per le poche battute di Marcella. L'unico inconveniente sarebbe costituito dal signor Commodo che dovrebbe restare in scena sempre fino alla chiusa dell'atto; ma a Lei, caro Commendatore, non dovrebbe riuscire difficile di trovare un espediente tecnico che accomodi la situazione tanto più trattandosi del signor Commodo che ha servito di comodino per tutto l'atto.

Attendo una Sua risposta e qualora fosse favorevole al mio progetto La prego di ritornarmi subito lo schizzo musicale che qui le accludo.

Il mio amico Pizzini mi ha comunicato due o tre giorni fa che l'impresa di Napoli pare si sia decisa a dare Conchita. Di ciò ne sono assai lieto.- Mi ha scritto pure che Ella ha già scelto definitivamente la Della Rizza [sic] come interprete della parte di Melenis a Roma. Io dico amen volentieri nella speranza che quella giovane cantante dalla voce magnifica studi tanto da rendersi un po’ più padrona anche della scena.

La saluto, caro Commendatore, con tanto affetto e la prego di non inquietarsi per ciò che le scrivo circa il famoso 2do atto che io vorrei sopprimere dalla prima battuta all'ultima per non sentirne più parlare...

Mi ricordi con grande rispetto e devozione alla sua Mamma e mi saluti tutti della Sua famiglia.

Le stringe la mano il Suo sempre

devmo affmo

Zandonai

Trascrizione di Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 190 X 156 mm

Lettera titolo LLET002801