26 — 9 — 19

Grand Hôtel Ligure

e d’Angleterre

TORINO

Piazza Carlo Felice ∙ 9 ∙

Caro Carlo,

La vostra lettera del 18 corr. non risponde esattamente a ciò che io vi chiedevo.

Io ho bisogno assolutamente di scrivere un nuovo lavoro, un lavoro commerciale co un Editore Italiano se mi decido di restare in Italia. Il libretto ed il librettista si troverà, lo troveremo ed io dovrò collaborare con lui per ottenere il mio intento. Ti prego intanto di farmi sapere se la Casa sarebbe disposta di fare un contratto con me immediatamente. Come somma di compra, somma fissa, mi accontenterei di venticinquemila lire pagabili anche a rate. Per i dritti d’Autore mi accontenterei del quaranta per cento, salvo a metterci d’accordo se in qualche paese il librettista richiedesse una gran parte di dritti per lui. Vi lascerei l’exploitation della vendita della musica per dimostrarvi che non è un affare che voglio fare. Se la mia proposta vi va ti prego di telegrafarmi al più tardi domani Accettiamo ed io Lunedì sarò a Milano alle 3 (15) da voi per parlare e definire tutto ciò che c’è da definire. Se invece non potete acconsentire al mio desiderio vi prego di spedirmi duemila seicento franchi ed io vi manderò l’autorizazzione [sic] degli Editori di Parigi per potere voi far rappresentare, pubblicare lo spartito piano e Canto e piano solo dell’Operetta nei paesi dove non ne avete il dritto. Anche per i dritti d’Autore gli Editori di Parigi non vi lasciano il benefizio (ossia abbandonano la loro parte per le sole rappresentazioni.

Un mio amico che abita New York desidera di avere la privativa dell’Operetta.

Un agente mio amico di Parigi mi scrive che un Direttore sarebbe disposto di rappresentare l’operetta a Parigi prima di Gennajo. Di tutto ciò ve ne scriverò più a lungo fra breve.

Aspetto un vostro telegramma in tutti i modi.

Credimi intanto, con un affettuoso saluto

Tuo aff^mo

Mario Costa

Nel caso ove la Casa accetta le mie proposte ti prego di far notare che le mie modeste condizioni sono definitive.