Gentilssmo Sig. Tito
Eccomi in Trieste: forse combinerò poter dare un’opera. L’ultima che ho scritto pel S. Carlo di Napoli, con la De Giuli-Borsi, Mirate, Ferri ect intitolata Guido Colmar, è di mia proprietà fuori del Regno delle Due Sicilie. Saprete a quanti tormenti fu condannato quel povero mio libretto? S’incominciò dal titolo ch’era Diego Garias! Saprete pure che con tutti questi pericolosi sconci ebbi un esito piuttosto lusinghiero, e sarebbe stato magnifico se la chiusura non veniva zittito, zitti che mai ho potuto sapere s’eran diretti alla musica, all’esecuzione, alla poesia…per non sbagliare, ed anche perché son persuaso che una bella musica covre il più delle volte i difetti di poesia, di esecuzione ect, ho rifatto la chiusura, ho aggiunto un Aria Finale, e qua e là ritoccata qualche cosa si nella composizione che nello strumentale. Così corretta ve la propongo: ardisco sperare che ne farete l’acquisto. Facciamo Una volta un’affare musicale. Fate che incominci Ricordi a protegere anche la mia musica, chi sa che non ha altro bisogno che di quella protezione. Attendo con premura il vostro riscontro, e spero che sia come lo desidero, cioè che accettiate di fare il padrino alle mie povere composizioni. Intanto prego mettermi alla memoria della gentile vostra Signora Sposa, e ricevete gli attestati della più alta stima del
Vostro Servo ed Amico
Niccola De Giosa
Trieste, 18 ottobre 1853