Carissimo Amico!

Avrai inteso dall’amico Trombini la disgrazia che mi colpiva nel passato Gennajo, la perdita cioè del povero mio fratello. Io lo aveva incaricato di annunziartela, unitamente a miei saluti, e certo lo fece dacché mi riportò i tuoi.

Con tante vicende che passavano sopra la mia casa, lo spirito rimaneva fiacco ed inerte, per cui poco ho potuto fare in questo frattempo di amarezza, ma d’ora in poi conto di dedicarmi con ogni lena agli già incominciati lavori musicali, e speriamo che mi possano riescire.

Se non ti torna d’incomodo, mi faresti assai cosa grata d’inviarmi a tutt’oggi la porzione a me spettante sui noli dell’Ebreo, siccome di ogni anno, e te ne sarò di ciò gratissimo.

Trombini mi commette di tanto salutarti. La mia famiglia pure si ricorda a te con tutta la stima. Tante cose all’amico Filippi.

Non dimenticarmi con tutto il rispetto alla tua Signora Moglie e Sorella, al Giulio pure e famiglia, continuami la tua amicizia, e credimi sinceramente, a tuoi comandi.

Tuo Aff. Amico

Giuseppe Apolloni

Vicenza 30/3 59.