Parigi 11 Settembre 1858

Mio Carissimo Amico

Spero che a quest’ora avrete ricevuto il rapporto da Rossini che io ritirai.

Ora vengo a parlarvi di una cosa di molta importanza, e voi dovete interessarvi. Siccome mi son veduto dimenticato per lo spazio di un anno e senza appoggio alcuno l’Estella di San Germano se ne sta dormendo tranquillamente nei vostri archivi, sono andato da [Calzato] impresario di parigi [sic] e mi ha dato tutte le buone speranze per farla, a condizione che non vi siano molte spese da fare, avendo molte altre opere da dare. Vuole perciò subito un libro che voi mi farete il piacere di mandarmi, onde egli veda le spese delle scene, e quelle del vestiario mi farete la grazia di mandarmi il libretto a posta corrente.

Quanto [sic] poi saremo a comprare da voi la partitura vogliate, vi prego, considerare che io non sono conosciuto e che non potete obbligare gli impresari di prendersi la mia opera con un nolo poco corrispondente al nome che un giovane porta. Io dal canto mio rinunzio ai miei diritti del 30 per cento per questa sol volta, e voi cercherete il meno possibile, così mi metterete nella posizione di giocare una carta, che se qui l’opera va bene si farà un nome colossale, ed io seguiterò una carriera che per mezzo degli intrighi di questa vostra porca Italia, si è per poco arrestata. Vogliate rifletterci al bene che mi fareste, ed alla riconoscenza che per sempre ve ne avrei. Fatemi ancora sapere se venendo per un 15 giorni a Milano nel mese di Ottobre potrò vedervi. Attendo con ansietà il libretto di Estella di San Germano.

Salutatemi tutta la vostra famiglia, e credetemi sempre

Vostro Amico

Gaetano Braga

[Note di altra mano a matita rossa]

(Spedito)

F. 300?