Venezia. 11 Novembre 1872

da Gallo

Mio Carissimo Eugenio

Purtroppo non chiamandomi ne [sic] Verdi, ne Wagner non posso ottenere che quello che posso ottenere dalla mia posizione, quindi il teatro Rossini che non ha fatto soldi coll’ombra vuole a tutti costi andar subito in iscena con la Reginella, la quale se non anderà a rotta di collo, cosa che mai permetterei, anderà però troppo presto cioè: mercoledì prossimo. Montanari sarà buonissimo, malgrado che ora sa troppo poco la sua parte, la [Demi] specialmente nel brillante mi contenta, il Basso non c’è male. I cori e l’orchestra vanno abbastanza bene. Polonini ha fatto sempre il buffo, e non ha ne [sic] l’estensione della sua voce, ne i modi di cantar serio, e se non ci sarà miracolo, la sua romanza, ed il duetto con la donna anderà male, io grido grido, ma inutilmente. Fortuna che la sua parte non è lunga. Vedremo mercoledì. In tutti i modi bisogna andare in iscena o mercoledì, o chiudere il teatro perché con l’ombra non hanno fatto affari.

Io vorrei restare qui fino a Lunedì 18 Novembre. Tu mi hai dato 400 f. da Bologna. Io ho finito il denaro senza fare spese di più. Però resto coi patti vostri, propostili da Bologna. Mandami subito 200 f. da Gallo. Quando sarò a Milano, prima di partire per Lisbona salderò teco il debito, che sono certo, contrarrò, perché oltrepassa la somma chiestati a Bologna. Ti prego, in caso di buon successo, come spero, di fare inserire in tutti i giornali di Milano il telegrafo che Gallo ti farà per la prima della mia Reginella.

Salutami tanto Giulio ed ama il

tuo

Gaetano Braga