ICaro Tornaghi

Eccomi alla Vigilia dell’andata in Scena di Esmeralda me se ti devo dire la verità tengo una Paura addosso, mai avuta  _  Figurati viene uno e dice: la sera di S. Stefano è tremenda  =  l’altro: il Contralto è troppo debole (e questo è vero)

La rimembranza di Faccio farà male a [Huor]  =  Gli amici di Rota, i Giornalisti nemici di Gardini della Direzione, infine mille e mille e altre scuse che se l’avessi saputo avanti, non sarei davvero venuto qui a dare il mio lavoro per prima Città in Italia.

Il vero è che Orchestre Cori, infine tutti amano la Musica e prognosticano bene, ma tu sai che quando si deve avere a fare con un Pubblico di questa sorta, davvero ch’io non so cosa accadrà.

Nullameno conscenziosamente [sic] ti dico che spero nella giustizia, e vedrò spero stampata presto la mia opera nel v(ost)ro Magazzino. Quello che voglio entrare in trattativa subito, e sono certo che se piace sarà l’opera della Stagione e ne faranno molte recite, e faremo un Contratto come vuoi in allora.

Spero avrai ricevuta mia lettera e mi avrai mandata la Musica.

Tornaghi mio pensa al tuo Campana che non è felice in questo momento come lo è vicino quelle belle Inglesi che si chiamano Miss  _  e che piacciono ancora a te  _  Dio me la mandi buona in mezzo a questi bastardi Italiani Greci Ebrei Turchi e il Diavolo che le porti.

Quello che ti dico che la Lodi è immensa e non va opera che può figurarci di più.

Avverti anche che il Ballo nuoce all’[Opera ***]

Prendila dunque che la Lodi certo la farà ovunque, e anche a Parigi.

Pure di fare un affare subito io mi accomodo come vuoi ma voglio sia annunziato per il mio Amor Proprio una volta però avremo combinato.

Mille buone Feste alla rispettabile Famiglia Ricordi a te ed alla [***]

[Sulla prima pagina, nel margine superiore destro, nota archivistica: «25 Xbre [dicembre] (18)73 / Campana»].