Amico car.^mo

Vigevano li 10 Giugno 1857.

Il mio amico Prudenza mi scrive da Napoli che ha potuto ottenermi di far rappresentare a quel Teatro S. Carlo, per opera d’obbligo della corrente stagione, il mio Vecchio della montagna. Le condizioni però sarebbero di dare all’Impresa Spartito e parti gratis, più: di cedere allo Stabilimento privilegiato Partenopeo la proprietà per il solo regno delle Due Sicilie, come da Regio Editto, al quale soggiacciono tutte le Opere che si danno ai Pred.^tti Teatri. Per quest’ultima condizione, sine qua non spero non avrete difficoltà a lasciarmi combinare quest’affare, essendomi noto che in fatto non si può calcolar nulla istessamente circa alla proprietà delle Opere in quel regno. Vi prego di darmi prontamente riscontro, quale io mi lusingo favorevole, onde io possa immantinente scrivere all’amico pred.^tto perché concluda l’affare.

Le parti cantanti sono già cavate e le tengo io. Ora bisognerebbe far cavare quelle dei Cori e dell’Orchestra, ma subito, perché desidererei portarle con me ed io dovrei partire verso la fine del mese. L’Opera però non andrebbe in iscena che alla fine del Luglio, cosicché per le parti d’Orchestra si potrebbe anche aspettare, volendole mandare dopo.

Salutandovi caramente, passo a dirmi

L’Aff.^mo vostro amico

Ant.° Cagnoni

[Nota di altra mano]

Concordo circa L. 300

come dal conto trasmessogli.