Sinalunga
Toscana
21 Gennaio 1879
Carissimo Tornaghi
Jeri sera ricevei il tuo Telegramma annunziandomi che mediante l’influenza dell’Amico Filippo era stata data la preferenza all’Opera Atahualpa del M.° Pasta. Viene proprio a proposito il proverbio: Dio ti guardi dagli amici ecc.
Se io telegrafai accettando di concertare il Mattia a Cesena fù [sic] per dar prova del mio buon volere alla Casa Ricordi, e per non mettere impedimenti dipendenti da me alla riproduzione delle mie Opere: ma ora che l’affare è sconcluso dirò sinceramente che poco mi sorrideva, perché dopo il buonissimo successo ottenuto alla Scala in un’opera difficilissima, e dirò anche eccezionale mi sembrava che potesse essere riprodotta in un Teatro di maggior importanza.
In quanto alle due mila lire, aspetterò volentieri fino agli ultimo del mese corrente, ma a quell’epoca ti sarò grato farmele pervenire a Firenze, perché ai primi di Febbrajo mi scade il pagamento del quale ti parlai nella mia precedente lettera.
Sono rimasto molto meravigliato nel vedere dalla Fattura acclusa che le spese “per preparare le parti pei noli del Mercante” sono state per metà messe a mio carico.
Le parti adoperate al Pagliano ed a Siena, furono le identiche di Bologna fatte copiare a mie spese.
Se dopo Bologna feci alcuni cambiamenti, li feci per migliorare l’Opera e per espresso desiderio del Cav. Giulio; né dal Contratto rilevo che io debba stare a parte nelle spese per nuove parti occorrenti, perciò ti prego di spiegarmi come sta questa cosa, che a me sembra poco giusta.
Con tanti amichevoli saluti a tutti, e con una buona stretta di mano, mi dico
Tuo Aff.mo Amico
Ciro Pinsuti