Roma 21 febb. 93.

Caro Giulio

Mi proponevo di scriverti appena tornato qui, ma li, tutte queste signore, che mi aspettavano a braccia (e gambe) spalancate, hanno voluto ampio risarcimento dei giorni di vedovanza ... e mi hanno data una buona sfiatatella! Profitto del primo momento che mi lasciano libero per ringraziarti, e questo lo faccio dav[ve]ro con tutto il cuore, delle tante cortesie usatemi durante i troppo brevi ma indimenticabili giorni passati a Milano. Per questa volta anche il ritardare a scriverti ha servito a qualche cosa. Ieri vidi Sua Maestà la Regina che mi mostrò subito la [****] copia del Falstaff che Le hai mandata e non ti saprei ripetere le care parole di compiacenza che disse per il pensiero che hai avuto e specialmente per la dedica di Verdi. Poi non si saziava di udire il racconto dei dettagli della memoranda serata. Mi disse che anche S. M. il Re aveva tanto gradito la copia dell’opera, ma già saranno venuti i ringraziamenti.

Ed ora addio caro Giulio, debbo uscire per contentare una bella signora!..

Ti stringo affettuosamente la mano

tuo

F. Marchetti