Dublino, 16. Sett: 1881

54, Lower mount st:

Gentilissimo amico,

Sono in Dublino da pochi giorni, e mi fa piacere di ricordarmi a Lei, alla Sua gentile Signora e famiglia tutta, della quale non dimenticherò la cortesia ed amabilità usatami durante il mio breve soggiorno a Villa d’Este.

Ho portato con me ancora la più piacevole impressione della deferenza cortese ed incoraggiante con la quale Loro tutti ed Ella in particolare, si sono compiaciuti di ascoltare le mie recenti composizioni. In verità non avrei osato di accennarle, col mettere in evidenza la disgraziata natura della mia voce, se non mi avesse fatto forte il pensiero della intelligente udienza alla quale io avevo la fortuna di dire le mie cose, e della loro cortese amabilità.

Non ho potuto trattenermi in Londra; tanto il Signor Santley si trovava alla campagna e non poteva ricevermi. Però tengo quà [sic] una sua lettera con la quale promette di esaminare il mio nuovo Song (quello dedicato alla Signora Giuditta), e promette di cantarlo se gli convenga.