Gentii[i]ssimo Sig Ricordi

Ò ricevuto due giorni or sono lo spartito si bellamente stampato della mia Silvia; e vi ringrazio tanto. Sabato montammo a S. Carlo il Ballo in Maschera: del suo successo non ve ne parlo, persuaso che i vostri corrispondenti diffusamente ve ne hanno tenuto parola, come pure lo saprete da tutti i giornali politici napoletani, che forse avrete letto. Per l’orchestra io non vi dico che uno per uno ho dovuto ringraziarli, perché han fatto miracolo d’esecuzione, e mi ha contentato assai assai. Questa esecuzione orchestrale del Ballo in Maschera fa molto onore ai professori di S. Carlo e fa, per combinazione, anche onore a me che li ho diretti. Per Napoli non si parla, e non esagero, che della lodata orchestra in particolare.

Pel prossimo sabato, e pel debutto del baritono Ferri, andremo in iscena col Rigoletto. La direzione di quest’opera, messa in iscena pel passato tre volte da me, spettava ora al M° Puzone, ma Ferri è tanto mio amico che lo voglio ajutare per quanto posso con la mia valorosa orchestra. Duolmi che con una prova (legge da me ordinata) si deve andare in iscena con le opere di repertorio: pel Ballo in Maschera non ho fatto che due sole prove, perché tutta la compagnia era nuova. Ma fido nell’intelligenza della mia orchestra, e nella magia di quella musica per salvare il mio amico Ferri da una tempesta che si vuole addensare su questa impresa.

Accettate i saluti affettuosi del vostro

Servo ed Amico

Niccola de Giosa

Napoli 15 novembre 1864