Data: Senza data



Luogo: Napoli

ID: LLET006671




[Carta intestata]

“La Compagnia degli Illusi”

Associazione d’arte

Napoli

Rione Amedeo n. 48

 

 

Cari amici,

i vostri affettuosi rallegramenti ed auguri rinnovatimi con lettera del 2 Maggio, in riscontro alle notizie che vi avevo date sull’esito felicissimo della mia opera a S. Carlo, mi dimostrano che avete molto cordialmente partecipato alla mia ben giustificata contentezza. Non ho potuto rispondervi prima perché sono stato afflitto da una lombaggine che non mi ha consentito di piegarmi sulla scrivania. Oggi sto meglio e mi affretto a farlo, oltre che per ringraziarvi, per chiedervi in quale misura intendete prendere in considerazione “La Fiamminga” e il suo bel successo nei rapporti della Ditta Ricordi. Comprendo bene che Voi non avete altri elementi di giudizio che quelli derivati dal successo che l’opera ha avuto sulla scena dopo essere stata prescelta nel Concorso governativo, e da ciò che avete letto sui giornali e vi può essere stato o sarà riferito da chi presenziò all’esecuzione del lavoro. Appunto per ovviare a tale lacuna sarebbe mio proposito, ove in massima aderireste a prendere in benevola considerazione la “Fiamminga” per una eventuale cessione alla Ditta, di venire a Milano onde farvi sentire la musica e metterci amichevolmente d’accordo. E sin d’ora intendo prevenirvi sulla convenienza di aderire alla mia richiesta col prospettarvi alcune condizioni che potete considerare al loro giusto valore e che riguardano l’assenza di un qualsiasi rischio da parte della Ditta. Infatti, avendo io una fondata fiducia sulla vitalità dell’opera e pensando più all’avvenire che al presente, sono disposto per la cessione a trattare in base ad un contratto a sola percentuale. Cederei inoltre tutto il materiale d’orchestra (le mie parti degli archi essendo poligrafate sono suscettibili ad una ulteriore tiratura) e 500 copie di libretti a me residuati dei 1000 che ho fatti stampare. L’unica spesa, dunque, che la Ditta verrebbe ad incontrare sarebbe quella della stampa dello spartito per la quale sarebbero sufficienti poco più di un centinaio di lastre. Non credo che questa spesa possa costituire un ostacolo tale da farvi respingere la mia proposta, tanto più che una parte verrebbe coperta dalla vendita dello spartito. In compenso, a me sembra che la Ditta può contare sopra un notevole utile futuro lanciando questa “Fiamminga” che dopo l’autentico successo di Napoli, successo che ha lasciato una scia di consensi e di simpatica ammirazione in tutti coloro che l’hanno sentita, ha tutte le ragioni per attendersi una vita prosperosa. È un’opera, vi assicuro, solida e ben costruita, d’immediato effetto teatrale e di sicuro successo ovunque, facile a montarsi, con pochi coristi e senza speciali esigenze per le voci. Risulta in teatro assai più di quello che si possa immaginare, procede agile e tiene sempre desta l’attenzione dello spettatore. Ha un duetto, al centro, d’immancabile successo, una prima parte densa di commozione e di poetica suggestione, alcune scene originali e pittoresche, come quella dei soldati, un finale che s’impone per la sua teatralità. Tutto il lavoro mi sembra abbia elementi tali di successo che questo non dovrebbe mancargli ovunque, e all’estero, specialmente in Belgio, Olanda, Francia, America, mi sembra destinata a rimanere in repertorio. Mi dispiace che voi non vi siate trovati a Napoli per averne anche una fugace impressione e che all’ottimo Guido, di passaggio in quei giorni, non sia stato possibile trattenersi per sentire anche la prova generale soltanto. Ma voi che avete tante relazioni di amicizia qui avreste, volendo, il modo d’informarvi alla fonte più sicura che è il pubblico intorno alla mia opera.

Ad ogni modo, però, vi scongiuro di non azzardare una eventuale decisione senza aver considerato ogni cosa così dal lato finanziario come da quello artistico. Per il primo dovrebbe escludersi ogni vostra preoccupazione dopo quanto vi ho detto più sopra, per il secondo voi potrete avere elementi di giudizio sia in seguito alla eventuale audizione che potrei farvi sia informandovi con chiunque credete sia al caso di offrirvi una sera garanzia. Avete qui una Filiale a capo della quale è una proba e retta persona che non può ingannarvi ed è in grado di riferirvi oltre che la propria impressione quella in tutto il vario ambiente musicale che egli frequenta e che rispecchia di solito l’opinione pubblica. Potrete informarvi presso Laganà (il quale potrà fornirvi elementi d’indole, diciamo così, materiale e cioè “la cassetta”), il M.° Mascheroni, gli artisti che hanno eseguito l’opera. Quando avrete in mano elementi tali che vi garantiscano lo stato vero delle cose, interrogate la vostra onesta coscienza e, a parte ogni relazione di reciproca amicizia antica e cordiale, prendete quella decisione che pur non trascurando gli interessi della Ditta di cui reggete le sorti, dia al vostro animo sopratutto la tranquillità e la certezza di aver operato secondo giustizia. Ad una cosa tengo però, e ve ne avverto perché non vi siano equivoci in proposito. Ed è che quale che sia la vostra decisione essa non abbia nemmeno lontanamente origine da una malaugurata audizione che io vi feci l’anno scorso a Milano in condizioni disastrose per il mio spirito, sopra una bozza di appunti a lapis, quasi illeggibile, di un’opera che coll’attuale ha pochissimi rapporti avendola io, appunto in seguito a quella prova, rifatta si può dire per intero prima di mandarla al Concorso. Il tanto applaudito e bissato Duetto è uno dei brani nuovi insieme al finale e alla Danza e ad altri molti pezzi che voi perciò non conoscete. È proprio per questo che io sarei lieto che ne sentiate la musica, malgrado io sia un pessimo esecutore pianistico e un cane nel riprodurre il canto. Ma potreste rendervi conto anche approssimativamente dell’opera.

Io non pretendo, amici miei, una vostra rapida decisione riguardo a quanto vi ho lungamente esposto. Anzi, vi chiedo di vagliare ogni cosa e decidervi dopo maturo e coscienzioso esame. Attendo tranquillo e fiducioso nella vostra giustizia, e sempre grato dei sentimenti cordialmente amichevoli di cui mi date prova, vi saluto caramente.

 

Vostro aff o

 

 

= Stefano Donaudy =

Trascrizione di Carolina Ferrario
Opere citate
La Fiamminga

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 217 X 170 mm

Lettera titolo LLEt006671