Padova 16 giugno 72

dopo la 3 rapp. della Dinorah

Caro Giulio,

Ti scrivo sotto l'impressione d'una aggradevole soddisfazione. La modificazioni ch'io ho trovato necessarie ad assicurare la buona esecuzione dell'Aida hanno colpito persone inette bensì, ma che per la loro audacia s'erano imposte da anni al Teatro. Queste credettero di mettere in rivoluzione il paese; ebbi minaccie [sic] anonime, severissime, e ieri appunto era corsa voce che alla rappresentazione di questa sera qualche cosa di terribile doveva accadere. Il fatto è che il pubblico il quale era venuto a cognizione di tutto mi fece una vera dimostrazione, e dopo la sinfonia applaudì così vivamente e lungamente ch'io dovetti alzarmi due volte per ringraziare. Sono inquietissimo non ricevendo risposta ai miei dispacci i quali ti domandano un 1° Flauto: cosa vuol dire? domani mattina se non m'arrivano tue notizie in proposito torno a telegrafare: assolutamente il 1° Flauto del paese non lo posso accettare per l'Aida. Il 1° Fagotto è scritturato ad è il Leari di Bologna, non avendo potuto accettare il [Torriani] cui avevo pure telegrafato. Feci scrivere e telegrafare a 3 Coristi primi Tenori a 4 Secondi a 1 Soprano 1 Contralto e 2 Bassi; tutta gente che ha buona voce e che ha cantato l'Opera. Oggi arriva un buon Contrabbasso (avendone protestato uno del paese) una buona Viola; insomma non dubitare ch'io agisco colla massima energia nel raccogliere gli elementi necessari all'eccellente esecuzione dell'Aida. Ma questo Flauto?! Per carità dimmene qualche cosa. Ho telegrafato per avere le parti d'orchestra; appena arrivate comincio le prove. Informa l'illustre Maestro di tutte queste cose; digli che non gli scrivo per non tediarlo col racconto di questi particolari, e che lo farò quando avrò fatto la lettura della musica. Ti avvertirò per quando sarà necessaria la tua presenza per le prove di scena. Frattanto saluta la gentile Sig. Giuditta, Tornaghi, e il Sig Paloschi dal quale desidero aver notizie intorno alla stampa del Freischütz, e ti abbraccio colla solita tenerezza

Tuo

F. Faccio