Data: 7/2/1847



Luogo: Napoli

ID: LLET007276




Napoli 7 Febrajo 1847
Sig. Tito Ricordi
Amico Stimatismo
Ecco interrotto il nostro silenzio sulla novità che si presenta dell’Opera di Battista [Eleonora Dori, di Vincenzo Battista], che jeri l’altra sera andò in Scena nel Teatro di S. Carlo. Il successo per la parte Storica è il seguente. Applaudite discretamente La Cavatina di Balzar non cattiva nell’Andante, e di qualche effetto per lo strumentale bene intrecciato col Canto. Orribile, e triviale l’Allegro. Il Maestro coll’attore furono domandati sulla Scena. Applauditissima generalmente fu la Cavatina della Frezzolini bella nell’Andante, se non fosse troppo prolungato. Brillante nell’Allegro con un motivo più adattato agli Strumenti che alla voce, ma cantato dalla Frezzolini era anche bello a sentirsi. La fine della Cabaletta ricorda troppo quella degli Orazi di felicissima e recente memoria. La Frezzolini fu immensamente applaudita, e col Maestro domandata sulla scena. Un Duetto fra questa, e Fraschini che succede e col quale termina il primo atto è noioso nel primo tempo, di qualche effetto nella Cabaletta che ricorda un bel Walzer di Strauss malissimo adattato per le voci, che tutto esprimono che le parole che dicono. Qui vi furono anche applausi discretti [sic], più ai Cantanti per essere scampati da un pericolo di rompersi il petto dopo aver tanto gridato per tirare effetto da questa Cabaletta alla Walzer. Il Maestro profittando della buona disposizione del Pubblico si mostrò non domandato, anche sulla Scena. Tutto il secondo atto è cattivo, lungo, monotono, e nel finale che è un vero pasticcio è insopportabile. Abbassata la Tela tutto fu fischiatissimo generalmente. Nel Terzo atto un Duetto fra la Frezzolini, e Balzar fu discretamente applaudito, ed il Maestro fu domandato sulla Scena. Questo pezzo non è ne buono, ne cattivo, e può passare senza lodi, e senza biasimo. Ben cantata come lo fu meritò qualche applauso. La Scena Finale della Frezzolini è il pezzo più scellerato dell’Opera. Senza Carattere, senza novità, senza canto, mal composta, e non per i mezzi della Cantante, e per gloria di Battista si puol dire, che in questo pezzo ebbe il talento di fare stonare la Frezzolini; la quale dal Pubblico riconoscente applaudita, per la sua buona volontà, e l’impegno che mise nell’eseguire la sua parte, ma cosa ne ottenne?... dopo tante fatiche, e perdite di fiato?... Il Maestro abbassata la Tela fra li fischi e gli applausi dei suoi amici si mostrò sulla Scena. Poteva doveva farne a meno. L’Opera non vale nulla affatto. Senza novità alcuna, meno che nelle stravaganze. Mal trattata la parte Armonica. Orribilmente male la parte Melodia; quasi uno Strumentale da Ballo, nel quale trionfano tutti li strumenti di ottone e la gran Cassa, non che tutti gli altri strumenti a fiato, i quali a diritta, a sinistra, da sopra, da sotto non fanno che accompagnare li poveri Cantanti. E’ vero che era ben difficile salvarsi dopo l’opera di Mercadante si colossale e che ottenne un si sollenne [sic], completo successo. Ma Battista non poteva fare di peggio per mettere un contraposto perfetto agli Orazi perché la sua musica è decisamente cattiva, e la peggiore di tutte le altre che fin’ora compilò. La Seconda Sera il Teatro era deserto. L’Opera fu abbreviata di una metà. Il malcontento del Pubblico si mostrò più deciso: gli applausi furono parchi, e più di stima per gli attori, che un merito del Maestro. Non so se si donerà altre sere, ma lo credo difficile. Ecco la storia vera di tutto il successo. Compiacetemi dirmi in risposta quanto vi devo per la musica che mi favoriste mandarmi. Ricordatemi all’ottimo vostro Sig. Padre, presentandole li complimenti miei;
Comandatemi, e credete all’amicizia
Del V…
[Florimo]
Trascrizione di Giovanni Vigliar

Teatri citati
Teatro di San Carlo

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 280 X 195 mm

Lettera titolo LLET007276