Firenze 9/12/22

Eg° Sig Avvocato

Il 27 Agosto scorso il Comm Clausetti mi scriveva da Roma queste testuali parole che le trascrivo.

“Caro maestro,

sono lieto di dirle che ho parlato con Toscanini e che egli ha accettato di dirigere il Colombo. Il Maestro approva l'idea dell’atto nuovo di America. etc… Forzano pure in una sua di pochi giorni dopo mi scriveva: Toscanini dirigerà l'opera e approva con entusiasmo l'idea del nuovo Atto e etc.

Dunque l'impegno da parte di Toscanini esisteva e il mancarsi ora oltre che esser la rovina dell'opera è anche per me personalmente uno sfregio che non credo di meritare. Non ho creduto perciò dignitoso di insistere direttamente ulteriormente. Per queste ragioni approvo completamente la Vostra decisione di dare l'Atto nuovo per la prima volta a Roma dove tutto ci fa sperare un successo. Bisogna fin d'ora prepararci al fiasco della Scala e cercare di parare il colpo. Il vecchio atto d'America potrà speriamo farlo in parte, ma ciò non basta, bisogna curare l'esecuzione di Roma. Di Zaleski benché difettoso nella voce ho fiducia perché ha molto talento, ma chi saranno gli altri interpreti? La parte di Isabella è ora importantissima, occorre una bella voce e talento. Credo indispensabile che un rappresentante della Casa assista con me almeno alle ultime prova dell’opera.

Tornando alla Scala, se avvenissero difficoltà per l'Atto d'America che forse non faranno a tempo di allestire, lo sopprimano addirittura. Vi è il precedente dell'opera già data in una stagione in soli tre atti alla Scala e pure ultimamente così al Dal Verme. Che la diano in tre o 4 atti poco importa, ormai l'opera alla Scala è condannata.

Ella può immaginarsi quanto per me sia doloroso questo stato di cose, ma il suo telegramma mi ha un po’ rasserenato perché se si serba davvero l'Atto nuovo nel quale le confesso ho molta fiducia e speranza per Roma si potrà forse evitare il naufragio definitivo del Colombo.

Si abbia i miei più cordiali saluti

Suo devot^mo

AFranchetti