Caro Sig.Giulio: Lecco Lunedì 28 =

Vengo a chiederle un piccolo sacrifizio, dal quale potrebbero derivare a me ed alla sua casa editrice dei favorevoli risultati. Ella deve comprendere quanto sia grave la responsabile che mi incombe nel dover fornire il libretto al M°Ponchielli per la nuova opera da rappresentarsi alla Scala. Io ne sono talmente sgomentato che non ho più pace né il dì né la notte infino a quando non mi sia riuscito di coordinare un programma drammatico assolutamente superiore ad ogni libretto si potrebbe acquistare, e credo che un tale acquisto gioverebbe per altre ragioni oltre quelle più sopra. Lo Spagnolo è appendicista della Gazzetta di Milano e scrive alla meglio alla peggio articoli teatrali di parecchi fogli. Ponchielli avrebbe un nemico di meno. Per ottenere il libretto al prezzo su indicato di Lire 300 sarà bene che tratti io direttamente collo Spagnolo. Coll'editore le sue esigenze diverrebbero forse maggiori. Se Ella è disposto al sacrifizio, dietro sua autorizzazione io tratterò. Prometterò lire 300 alla consegna del manoscritto – e appena questo mi verrà spedito, manderò lo Spagnolo al suo studio per ritirare il denaro. Mi risponda subito, subito.

Gomez fu quì, e mi parve felicissimo del contratto stipulato colla sua casa e pieno di buona volontà; ma le scene che quì ebbero luogo fra lui e la moglie mi hanno talmente amareggiato che anche oggi me ne risento. E Verdi? E Flotow? E la Notte di San Silvestro? E i Drammi indiani?

La saluto – tante cose al Sig.Tito alla sua Signora e all'ottimo Tornaghi

Di Lei aff.

A Ghislanzoni