Cariss^mo Sig.Giulio:

Cap.[rino] Berg.[amasco] 25 febb. 1882

 

Ponchielli è venuto quì per intendersi meco sull'argomento della Eufrosina. Appena giunto, io lo condussi nella biblioteca di un gentile avvocato mio conoscente, per consultare alcuni libri di storia, relativa all'epoca ed ai personaggi del nostro tema. Mentre il gentile avvocato metteva sossopra i volumi, e mentre io mi affannava a leggere dei brani al maestro, questi si addormentò. Meno male. Ma allo svegliarsi, Ponchielli si mostrò poco soddisfatto dell'argomento e dichiarò che avrebbe di gran lunga preferito la Teodora. Ebbene: mettiamoci a studiare Teodora, l'epoca di Giustiniano ecc.ecc. Il buon avvocato, trasse da' suoi scaffali un'altra diecina di volumi, ed io li caricai sulle braccia per portarmeli a casa. Fatica da poco. Di là a pochi minuti, quando si venne a parlare nuovamente della Teodora, il maestro mi fece graziosamente capire che a questo avrebbe preferito di gran lunga il tema del Martino Paz, già altre volte discusso fra noi. Ebbene: fermiamoci sul Martino. Si restò d'accordo che io avrei ripreso a studiare il romanzo di Verne e ad intessere su quello un canovaccio melodrammatico. Via! proviamoci ancora.

Ma ecco, jeri mi giunge una lettera da Torino, ove è detto che io posso ben tentare di costruire sul Martino Paz uno schema da libretto, ma che egli, Ponchielli, preferirebbe ancora la Teodora, e intenderebbe fissarsi su questa . . . .

Caro signor Giulio: io non ci reggo più. Me ne duole assaissimo, ma il mio cervello non è fatto per servire da trottola. Ella, se mi vuol bene, mi liberi da questa fustigazione, ed io gliene sarò eternamente grato.

Favorisca di informare i Ponchielli. Imagino [sic] ch'egli strillerà . . . . Ma anch'io ho strillato molto, e basta per mia parte.

Aggradisca i miei più cordiali saluti, e favorisca porgerli alla sua egregia famiglia

Con stima ed affetto

A Ghislanzoni