Gentilissimo Commendatore
Se non fosse il 4 Aprile crederei che il suo telegramma fosse un pesce d'aprile e prima di prenderlo sul serio, cioè come parto della sua volontà, desidero chiederle chi diavolo mai ha potuto far nascere un malinteso fra me e loro. Io non vedo nessuno e non ho mai cessato di dir bene di loro, quantunque rifiutino le mie opere perciò soltanto io abbia potuto conservare la mia amicizia intatta e sincera. Se non è dunque uno scherzo, denunzio come il più volgare mentitore colui che può aver loro detto con fantastiche o pettegolezzi inverosimili, ch’io nemmeno vorrei ascoltare.
Non un solo istante ho provato del rancore per Casa Ricordi o dell’ostilità, perciò credo di avere il diritto di chiedere che cosa è accaduto.
Sempre sperando si tratti di equivoco o di un ritardato pesce d'aprile invio loro i miei più cordiali saluti e dichiaro che mi peserebbe dover annoverare i gerenti di Casa Ricordi fra i miei nemici ecc. ecc.
G. Francesco Malipiero
Asolo (Treviso) 4 IV 1932