Roma 25 Maggio 1890.

Ill.^mo ed On. Sig.^r Avv.^o Carlo Panattoni,

Per una malaugurata combinazione non mi riuscì di far giungere al suo indirizzo un bigliettino mio che Le avrebbe spiegato la mia mancanza di jeri.

Spero di essere più fortunato quest'oggi, tanto più che mi preme spiegarle chiaramente che io non ho preso alcuno impegno formale con Lei e con la Casa che rappresenta.- L'unica parola data era quella di vederci jeri per parlare della mia andata a Milano; ma ciò non m'impegna per nulla con nessuno e non comprendo assolutamente il suo biglietto tanto sotto lineato.-

Ella ed il Sig.^r Giulio sono persone cortesi e di cuore e a me giunge proprio doloroso questo modo di agire che si avvicina alla pressione.-

In questi giorni ho grandissimo bisogno di pace e di riposo; la mia salute è al disopra di qualunque interesse, e soltanto per questo non potrei intraprendere, adesso, un viaggio lungo e faticoso.-

Del resto, anche per non forzarmi la mente, io non mi occupo più di alcuna cosa e dipendo completamente dalle volontà del Sig.^r Edoardo Sonzogno mio unico benefattore.- È inutile dunque insistere ormai presso di me.-

Il mio dovere ed anche più del mio dovere, credo di averlo fatto con la Casa Ricordi; mi basta adesso ricordare che l'unico documento scritto che la Casa tiene da parte mia, è proprio questa lettera che io stimo del tutto negativa per le offerte che Ella mi fa.-

Mi rincresce assai assai, onorevole Signore, parlare così; ma vi sono assolutamente costretto, non potendo dar fine altrimenti a queste lotte che hanno troppo amareggiato la mia vita in questi giorni di somma gioja per me.-

L'assicuro pertanto del mio più sincero rispetto e della più profonda stima e mi auguro di poterle, in qualche circostanza, testimoniarle i miei sentimenti.-

Suo Devotiss.^mo

firmato: Pietro Mascagni