Mio ottimo Tito!

Venerdì

So dal comune amico Fortis ch’io ti sono debitore, moralmente e materialmente, di un favore grandissimo da aggiungersi ai tanti di cui mi fosti generoso. Te ne ringrazio vivamente, perché con ciò vado ad equilibrare un lieve sbilancio cagionato pur troppo dalle ultime e lunghe mie sventure. Ma riporrò l’ordine nella mia piccola casa, ed entro un anno calcolo di avere a tutto riparato, anche restituendo puntualmente ciò che mi viene favorito temporariamente dai mei buoni amici.

Io tento farmi forte contro l’avversità, e vi riesco, rafforzatovi anche dal sentimento de’ miei doveri. Da parte mia nulla perciò mancherò a che la magnifica opera di Verdi abbia anche alla Scala l’esito che le è dovuto. Jeri sera cominciarono le prove. Scorse tre o quattro, verrò a visitarti e a ragguagliarti dell’andamento e delle mie impressioni.

Addio, mio caro amico. Abbiti di nuovo i sensi della mia somma gratitudine, e ricevi un abbraccio dal tuto povero

Amico

A. Mazzucato