Carissimo Sig. Giovannino!
Milano, 30. Luglio.
Non sono senza inquietudini nel vedermi lasciata dall’egregio Sig. Tornaghi senza risposta una mia lettera relativa ad un conto di musica, ch’io avrei comperato precisamente or fa un anno. Tutto può accadere; e può quindi succedere ch’io mi sia dimenticato un debito; e grosso. Sarebbe per altro la prima volta in vita mia. D’altro canto non mi è possibile comprendere né per chi né in quale occasione io abbia potuto ordinare un ammasso di musica disparata che non poteva servire né ad un cantante unico né ad un unico suonatore. I loro registri non contengono qualche maggiore delucidazione? Dove sarebbe stata presa codesta musica? allo Stabilimento od al Negozio? Chi l’avrebbe ordinata? e dove fu inviata?
Ripeto che di mio debito apparente non vi debbono essere che alcuni pezzi dell’Esmeralda, e forse una Semiramide, inviata graziosamente dal sig. Tornaghi in Savoja, verso il Novembre scorso, e che ho qualche dubbio non sia stata pagata dalla signora Pitarch, cui era diretta in Annecy.
Ad ogni modo favorisca di chiarirmi il disgustoso problema, mentre La prego di riverirmi l’ottimo sig. Tornaghi, e di voler bene al
Suo Aff.mo
A. Mazzucato