Caro Tito

Verona 4 Agosto 1862

Ti ringrazio della musica del Mazeppa spedita al Giraldoni.

Ho già riposto alla lettera del Fioravanti nella quale mi esprimeva il desiderio ch’io mi recassi a Genova per assistere alle ultime prove della Guerra in quattro. Gli feci conoscere che tanto volentieri io aderirei a questo suo invito, ma che in questa circostanza non conveniva per tutti i conti ch’io mi recassi colà a provare la mia opera, mentre ciò facendo proverei di non aver fiducia nel mio amico Mariani. Bisogna che tu sappia, che fino dal mese di Maggio io raccomandai la Guerra in quattro al Mariani, e gli diceva che qualora egli non fosse rimasto in Genova nell’autunno a concertare la mia opera, io mi vedrei costretto di andarvi onde assistere alle prove, ma al contrario se lui rimaneva, e se mi assicurava che lo spartito sarebbe concertato e diretto da lui stesso, io avrei rinunziato a questo viaggio, giacché mi affidava pienamente al mio amico Mariani. Difatti egli mi rispose tosto che vivessi tranquillo su questo punto, e che non dubitassi della sua premura ecc: ecc: Capirai dunque che dopo questo carteggio che io ebbi col Mariani sarebbe del tutto sconveniente che io mi recassi a Genova, perché sono certo che se ne avrebbe a male.

D’altronde, quando c’è Mariani alla testa si può vivere tranquilli.

Il Fioravanti quindi mi scrisse di nuovo, dicendomi che le mie ragioni erano giustissime.

Però sono malcontento del Tenore Verati, che ha una voce affatto baritonale, ed ora al Mauroner di Trieste ha fatto fiasco. Scrissi anche questo al Fioravanti affinché l’impresa prenda dei provvedimenti, od almeno si esperimenti prima il Verati in altro spartito. Dovresti scrivere anche tu a quell’impressario [sic].

Ricordami alla tua famiglia, e credimi di cuore

Tuo aff.mo amico

Carlo Pedrotti