Caro Tornaghi
Verona 4 Luglio 1863
Avendo inteso che l’egregio artista Sebastiano Ronconi fece assai bene a Nizza nello scorso carnevale la parte di D. Gregorio nel Tutti in maschera, ho pensato di scrivergli a Reggio, fin dalla metà dello scorso mese, raccomandandogli la Guerra in quattro, facendogli conoscere che la parte di D. Prosdocimo gli starebbe assai bene. Il Ronconi prese a cuore la mia raccomandazione, e scrisse subito a Parigi all’impressario [sic] Avette onde proporgli quest’opera. Difatti, quest’oggi ricevo lettera da Bologna dove mi scrive che Avette gli mandò da Parigi le seguenti linee: Pour Guerra in quattro j’ai déjà pris des dispositions chez Ricordi, pour monter l’ouvrage. Ciò te lo scrivo per tua norma.
Ora il Ronconi desidera avere la sua parte di D. Prosdocimo, ma stampata; io quindi gli ho scritto promettendogli che la riceverà a mezzo del Ricordi. Credo che ora vadi [sic] a Sinigaglia per cantare nella Forza del destino, allora tu potresti metterla nel pacco unitamente alla musica che spedirai a Sinigaglia.
In ogni modo regolati come credi; soltanto desidererei che Ronconi ricevesse la musica franca da porto, per cui nel caso ci fossero delle spese, mettile pure alla mia partita.
Bottero deve dare la Guerra in quattro a Torino, anzi io gli ho promesso di scrivergli un Valzer finale, invece della ripresa del brindisi, che ora lo scriverò servendomi appunto della stessa strofa:
Lieto brindisi risuoni:
Se in seguito vorrai stamparlo, farai quello che crederai, tanto per metterlo nell’opera completa, oppure potrai lasciare lo spartito come sta. Io però farò una scappata a Torino almeno per assistere alle ultime prove d’orchestra, e altrettanto farò a Milano se si darà l’Isabella.
Null’altro per ora che salutandoti caramente. Tante cose a Ricordi
Il tuo amico
Carlo Pedrotti